Introduzione
Scopriamo insieme usi, costumi e identità culturale di Cortina d’Ampezzo, un paese tra Austria e Italia con un patrimonio culturale unico. Dalle feste popolari ai luoghi storici, dalle esposizioni ladine alla storia delle Dolomiti. Cosa aspetti? Immergiti nella cultura ampezzana!

La Storia di Cortina
Conoscere la storia di un luogo ci permette di capire meglio la sua natura. La prima traccia di attività umana nelle zone adiacenti Cortina è datata circa 6000 a.C. ed è stato possibile ottenerla grazie al ritrovamento della sepoltura di un cacciatore mesolitico nei pressi di Mondeval.

La prima traccia di abitazioni in Ampezzo risale a circa il 1156 e, da allora, il villaggio è cresciuto un po' alla volta, fino a diventare quello che conosciamo oggi.
La storia di Cortina ha attraversato diversi sovrani, dalla Serenissima repubblica di Venezia, fino al regno d'Austria, ed ha conosciuto periodi di pace come periodi di guerra, dove avamposti come la Rocca di Podestagno hanno giocato ruoli di grande importanza nella salvaguardia del territorio.

Enti come le Regole d'Ampezzo hanno permesso, per tutti questi secoli, di mantenere una certa indipendenza rispetto a chi comandava su queste terre. Se l'argomento vi interessa, vi invitiamo a leggere la pagina sulla storia d'Ampezzo. La trovate qui di seguito:

Storia geologica delle Dolomiti
Le Dolomiti sono delle formazioni geologiche uniche al mondo. Innanzitutto sono tra le pochissime montagne al mondo di colore chiaro. In secondo luogo, sono uno dei pochissimi luoghi al mondo dove le stratificazioni sono così chiaramente visibili. Infine, dal punto di vista geologico, hanno creato quasi tre secoli di grattacapi agli scienziati, per capire l'origine della loro formazione.

Nonostante il processo di formazione della Dolomia, la roccia di cui sono composte le Dolomiti, fosse conosciuto già dal 1700, nessuno scienziato è riuscito a riprodurlo in laboratorio a temperatura ambiente, almeno fino al 1995. Se l'argomenti vi affascina e volete sapere qualcosa di più su come si sono formate le montagne su cui sorge Cortina, vi invitiamo a leggere la pagina sulla storia geologica delle Dolomiti qui sotto:

Il campanile di Cortina
La torre campanaria di Cortina d'Ampezzo sorge sulle spoglie del vecchio campanile risalente al 1590 e piuttosto anonimo che, in seguito ad una serie di gravi problemi strutturali, dovette essere abbattuto.

La realizzazione del nuovo campanile ebbe inizio nel 1852 ed è stata perfettamente descritta nell'ottimo libro El Cianpanín, storia del campanile di Cortina d'Ampezzo di Mario Ferruccio Belli ed approfondita ulteriormente ne Il campanile di Cortina d'Ampezzo, l'architettura del compromesso, di Giuliano Cilione.

Ci siamo permessi di ispirarci ai fatti narrati nel libro, integrandoli con altre interessanti curiosità, in modo da dare il maggior numero di informazioni possibili sul simbolo indiscusso di Cortina. Il frutto del nostro lavoro può essere letto nella nostra pagina sul Campanile di Cortina. La trovate qui sotto:

Le Chiese di Cortina
A Cortina d'Ampezzo sono presenti diciannove chiese, dalla Basilica dei Santi Filippo e Giacomo alle piccole chiese di periferia. Questi edifici vengono curati, custoditi e restaurati dai confratelli fondatori, garantendone la pulizia e l'efficienza.

Si dice che queste piccole cappelle abbiano una funzione di protezione contro mali oscuri e soprannaturali. Anche se forse oggi questa protezione è meno sentita, esplorare l'arte liturgica di un luogo permette di comprendere meglio la sua storia, le usanze dei suoi abitanti ed il contributo dei molti artisti che hanno dato vita a queste opere d'arte.

Se volete approfondire questo patrimonio affascinante, che unisce devozione, storia e comunità, vi invitiamo a leggere la pagina che abbiamo scritto sull'argomento:

La Festa delle Bande
Ra Fèŝta de ra Bàndes è una delle manifestazioni più sentite dagli ospiti e dai residenti di Cortina. Una settimana di musica, che si conclude l'ultima domenica di agosto con la grande sfilata in Corso Italia ed il concertone, dove centinaia di musicisti suonano insieme in una delle piazze di Cortina.

Durante tutta la settimana resta attivo il chiosco delle bande, che vi permetterà di bere una birra o un bicchiere di vino mentre ascoltate uno dei concerti serali delle bande ospitate nella conchiglia di Cortina, centro nevralgico della festa. Sabato sera un grande concerto, più festaiolo, introduce alla domenica di festeggiamenti.

Se volete scoprire qualcosa di più sulla manifestazione e sul Corpo Musicale di Cortina d'Ampezzo, oltre che sugli abiti tradizionali più appropriati da indossare durante la manifestazione, vi invitiamo a visitare la pagina che abbiamo scritto sull'argomento:

Cosa sono i Sestieri d'Ampezzo
Il comune di Cortina, in origine, era formato da diversi villaggi che facevano tutti capo allo stesso Municipio. Questi villaggi si chiamavano Sestieri, ed ogni Sestiere era coordinato da un capo Sestiere, che si occupava di controllare che tutto funzionasse correttamente, oltre a portare al Comune le lamentele delle varie frazioni.

Con il trascorrere del tempo questa suddivisione geografica venne ad essere sempre meno chiara, in quanto il paese aumentava le sue dimensioni e le varie frazioni cominciavano a fondersi tra loro.
Con l'arrivo del fascismo la tradizione dei Sestieri era quasi completamente scomparsa, ma a quel punto si decise di preservarla, creando una competizione sportiva in grado di rinnovare lo spirito di appartenenza dei diversi residenti al loro sestiere, nacque così il palio invernale di fondo.

Se l'argomento vi è piaciuto e volete approfondire, vi invitiamo a leggere la pagina sui sestieri d'Ampezzo ieri ed oggi.

Cosa sono le feste campestri
Le feste campestri di Cortina sono state una delle manifestazioni più caratteristiche dell'estate ampezzana. Si trattava di sei sagre, una per ogni sestiere, dove poter mangiare piatti tipici, bere e divertirsi.

Le feste campestri venivano organizzare ogni anno all'interno del sestiere che le ospitava. Col passare del tempo assunsero ognuna una sua particolare identità, da quella più turistica, a quella più indicata per mangiare, fino a quella dove fare un po' più di festa e lasciarsi un po' andare.
Il motivo per stiamo utilizzando il passato è perché, dopo il Covid e con l'arrivo delle Olimpiadi del 2026, sono previsti grossi cambiamenti nell'organizzazione.

Se l'argomento vi interessa e volete approfondire ulteriormente, abbiamo scritto una pagina dove spieghiamo le diverse feste campestri in modo molto dettagliato, le origini di questa tradizione e le attività sportive ad esse associate. Troverete inoltre tutte le informazioni aggiornate come verrà organizzata in futuro la manifestazione. Non vi resta che leggere la pagina qui di seguito:

Visita al Sacrario di Pocol
Il Sacrario Militare di Pocol è chiaramente visibile da buona parte di Cortina, ma raramente viene visitato dai turisti. Uno dei motivi di questa mancanza è dovuta probabilmente ad una totale mancanza di pubblicità, anche se in realtà si tratta di un luogo suggestivo e molto interessante. Potreste approfittare di una giornata di pioggia per visitare questo monumento, che è interessante in qualsiasi momento dell'anno, tranne forse durante una forte nevicata, a causa della strada per raggiungerlo che diventa poco praticabile.

Gli orari di apertura vanno dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 17:00, tranne il lunedì ed i giorni festivi, in cui risulta chiuso. Per raggiungere il Sacrario è necessario prendere la macchina e dirigersi in direzione Passo Falzarego, fino a raggiungere la località di Pocol, a circa cinque chilometri da centro. Dopo aver parcheggiato la macchina nell'ampio parcheggio dovrete camminare per un centinaio di metri all'aperto prima di raggiungere l'ossario.
... qui sono conservate le spoglie di 9.707 caduti italiani...
Il Sacrario militare di Pocol è stato eretto nel 1935 ad opera dall'ingegnere Giovanni Raimondi e consiste in una grande torre in pietra dove sono conservate le spoglie di 9.707 caduti italiani, di cui 4.455 rimasti ignoti. Vi assicuro che camminare lungo le lapidi all'interno della costruzione rende abbastanza bene l'idea del sacrificio di vite umane che la guerra ha richiesto. Una volta visitato l'interno è possibile fare due passi all'esterno, dove sono esposti alcuni cannoni demilitarizzati, delle munizioni e alcune lapidi in memoria dei caduti.

Tornando verso Cortina attraverserete una piccola galleria nella roccia, vi consigliamo di parcheggiare nel piccolo parcheggio poco più avanti sulla destra per godere di un panorama incredibile su Cortina. Non per niente, questa località è chiamata Belvedere.
Se volete avere maggiori informazioni sul sacrario militare di Pocol, vi invitiamo a leggere la pagina che abbiamo scritto sull'argomento qui sotto:

I Musei delle Regole d'Ampezzo
Le Regole d'Ampezzo sono un'istituzione secolare, nata sia con lo scopo di gestire e proteggere i boschi ed i pascoli, che di garantire un utilizzo responsabile da parte dei regolieri. I regolieri sono gli abitanti originari di Cortina, semplificando al massimo, coloro che sono sul territorio da molte generazioni.

Grazie all'impegno delle Regole è stato possibile preservare nei secoli l'integrità del territorio. Alcuni illustri ampezzani hanno preso così seriamente l'impegno da decidere di donare la loro inestimabile eredità a questa istituzione. Proprio sulla base di questi lasciti, le Regole hanno deciso di costruire i tre principali musei di Cortina.

I musei delle regole sono tre. Il primo è intitolato a Mario Rimoldi ed è una delle più significative collezioni private di arte italiana. Il secondo è intitolato a Rinaldo Zardini ed è una delle più grandi collezioni di fossili esistenti, appartenenti ad oltre mille specie diverse. Il terzo è un museo etnografico, che offre uno scorcio sulla vita ampezzana nei secoli scorsi. Se volete approfondire l'argomento, vi invitiamo a leggere la nostra pagina, che potete trovare qui sotto:

Il museo della Vespa
A Cortina abita un ragazzo di nome Marco, conosciuto con il soprannome Devils, che ha creato un museo privato dedicato alla sua grande passione: la Vespa. La collezione non è aperta al pubblico e le visite vengono organizzate su appuntamento.

Si tratta di un'esposizione privata, ma non fatevi intimidire, Marco è una persona fantastica, che non avrà problemi ad accogliervi se condividete la sua stessa passione. Ovviamente questa è una cosa che fa come passatempo, quindi non è detto che abbia effettivamente il tempo o la possibilità di mostrarvi la sua creazione ma, se siete curiosi, dovreste provare a contattarlo.

Nella pagina di seguito trovate le nostre impressioni, la storia del piccolo museo, della sua creazione e, in conclusione, il suo contatto:

Conclusione
Sperando che questa pagina sulle tradizioni di Cortina vi sia piaciuta, prima di salutarvi, vi ricordiamo che potete leggere altri interessanti articoli su cosa fare e cosa vedere a Cortina sulla nostra Home Page.
Se volete ringraziarci potete farlo visitando la pagina Sostienici. Se, invece, volete suggerire una modifica, proporre qualcosa o farci solo un saluto, nella sezione Info e Contatti, troverete i diversi modi per raggiungerci.