Le chiese di Cortina

Alla scoperta delle chiese di Cortina, dalla Basilica dei Santi Filippo e Giacomo alle piccole chiesette di frazione, con descrizione delle opere contenute, dei Santi Patroni e delle festività ad esse legate.

Introduzione

Le chiese a Cortina d'Ampezzo non si limitano alla Basilica dei Santi Filippo e Giacomo. Oltre alla Chiesa della Madonna della Difesa, vicino al cimitero, il paese conta altre diciassette chiesette di periferia, dove vengono svolte funzioni e, talvolta, qualche matrimonio. Scopriamole insieme!

La Basilica dei Santi Filippo e Giacomo a Cortina.
La Basilica dei Santi Filippo e Giacomo e Piazza Roma

La Basilica dei S. Filippo e Giacomo

La Chiesa Parrocchiale di Cortina d'Ampezzo, dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, è una chiesa in stile barocco classicista costruita tra il 1769 e il 1775, ed è stata nominata Basilica Minore nel 2011.

L'interno della Basilica dei Santi Filippo e Giacomo.
Interni della Basilica dei S. Filippo e Giacomo

La chiesa, costruita nel 1769 sulle fondamenta di due edifici religiosi preesistenti, si sviluppa su un'unica navata, con nicchie poco profonde. Custodisce al suo interno alcune delle opere più significative dell'arte cristiana ampezzana, tra cui i dipinti di Ghedina e Gillarduzzi, nati entrambi a Cortina.

... custodisce alcune delle opere più significative dell'arte cristiana ampezzana...

Una volta entrati, lo sguardo viene subito catturato dall'imponente Altare maggiore, realizzato nel 1773 in legno decorato a stucco lustro da Johannes Mussack jr. La pala è stata dipinta da Antonio Zanchi nel 1679 e rappresenta La Madonna ed i Santi Filippo e Giacomo. Una piccola curiosità: il santo a cui la chiesa è votata è Giacomo Minore "il Giusto", ma sia nella facciata che nella pala è erroneamente rappresentato Giacomo Maggiore.

L'altare della Basilica di Cortina realizzato da Johannes Mussack jr.
L'Altare maggiore di Johannes Mussack jr.

Il soffitto della navata è stato interamente decorato da Franz Anton Zeiller tra il 1774 e il 1775. Il riquadro più vicino alla porta di ingresso rappresenta il martirio di San Giacomo, il pannello centrale rappresenta la cacciata dei mercanti dal tempio, incorniciata dalle rappresentazioni dei quattro evangelisti. Il terzo pannello, il più lontano dalla porta di ingresso, rappresenta il martirio di San Filippo.

Il soffitto della Basilica di Cortina, decorato da Franz Anton Zeiller.
Il soffitto di Franz Anton Zeiller

Il soffitto del presbiterio, quello sopra l'altare, è stato affrescato successivamente da Giuseppe Ghedina e rappresenta la Santissima Trinità. L'opera è stata realizzata nel 1859 su commissione del Comune d'Ampezzo. Una curiosità? Giuseppe Ghedina, dal 1880 al 1883, fu direttore della scuola d'Arte di Cortina.

Il soffitto del presbiterio della Basilica di Cortina, decorato da Giuseppe Ghedina.
Il soffitto del presbiterio di Giuseppe Ghedina

Dei quattro altari laterali, il più importante è sicuramente quello che troverete a sinistra dell'ingresso principale, vicino alla porta. Si tratta dell'altare della Madonna del Rosario, realizzato nel 1703 dalla bottega di Andrea Brustolon, uno scultore cadorino formatosi a Venezia, famoso per aver decorato gran parte delle chiese più belle del Bellunese e le cui opere sono visibili anche a Roma e Venezia.

L'altare della Madonna del Rosario, realizzato da Andrea Brustolon.
L'altare della Madonna del Rosario di Brustolon

Di fronte all'altare di Brustolon è possibile vedere quello dedicato alla Madonna del Carmine, ma i più interessanti sono sicuramente i due più vicini all'Altare maggiore. Tenendo nuovamente la porta di ingresso come riferimento, l'altare di sinistra racchiude le reliquie di San Teofilo ed ospita L'Addolorata, l'unica opera presente a Cortina dell'artista ampezzano Luigi Gillarduzzi.

... l'unica opera presente a Cortina dell'artista ampezzano Luigi Gillarduzzi...

Sull'altare di destra, dove sono custodite le reliquie di San Liberale, si può ammirare la Pala di Giuseppe Ghedina, raffigurante San Giuseppe con Bambino. Un dettaglio affascinante di questo dipinto è la rappresentazione della Cortina di metà Ottocento, visibile ai piedi del Santo. In origine il quadro non comprendeva questa aggiunta, che è stata realizzata dagli eredi di Ghedina successivamente .

Dettaglio della pala di Giuseppe Ghedina.
La pala di Giuseppe Ghedina

Prima di uscire dalla porta principale, vi consigliamo di alzare lo sguardo per ammirare lo splendido organo del 1954, uno strumento da 3078 canne realizzato dalla ditta Mauracher di Linz, progettato per adattarsi perfettamente all'acustica e allo stile artistico della basilica. Nel 2002, il maestro Andrea Zeni ha completato un significativo restauro, che ha restituito allo strumento il suo splendore originario.

L'organo della Basilica di Cortina.
L'organo della Basilica di Cortina

Prima di concludere questo capitolo, non possiamo dimenticarci del campanile della Basilica. La torre campanaria misura settantatré metri di altezza ed è stata eretta nel 1852 da Silvestro Franceschi. Il campanile è realizzato in Dolomia, la stessa roccia bianca di cui sono composte le Dolomiti ed il pavimento della Basilica.

Se volete avere maggiori informazioni sull'edificio più iconico di Cortina, vi invitiamo a leggere la pagina che abbiamo scritto sull'argomento:

Il campanile di Cortina.
Il campanile di Cortina Tutto quello che c'è da sapere sul campanile di Cortina, visibile da qualsiasi punto della valle. Tempo di lettura: 6 min.
Fai una donazione.Aiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

La Chiesa della Difesa

La Chiesa della Beata Vergine della Difesa, è la seconda chiesa più grande di Cortina. Situata nei pressi del cimitero comunale, nasconde interni di grande ricchezza dietro la semplice facciata.

L'edificio è stato eretto nel 1750 sul terreno dove nel XIV secolo sorgeva una precedente chiesetta. La facciata è molto semplice ed ospita solo un delicato affresco raffigurante la Madonna della Difesa, a cui è votata.

L'esterno della Chiesa della Madonna della Difesa di Cortina.
La Madonna della Difesa

Quello della Madonna della Difesa è culto molto radicato in Ampezzo a seguito di due avvenimenti miracolosi, attribuiti alla Vergine, avvenuti nel 572 e nel 1412 in difesa della popolazione ampezzana. Nonostante gli esterni molto semplici, la Chiesa presenta un interno molto ricco, con ampio utilizzo di foglia d'oro ed affreschi.

... quello della Madonna della Difesa è culto molto radicato in Ampezzo...

Quello che colpisce principalmente è il soffitto, decorato da Valentino Rovisi, artista Trentino e probabile allievo del Tiepolo. Nell'ampio affresco viene raffigurato l’intervento della Vergine a difesa degli Ampezzani impegnati in battaglia, con la Madonna che tiene in mano una spada, in ricordo della vittoria di Ampezzo contro i soldati Sigismondo di Lussemburgo, nel 1412.

Il soffitto della Chiesa della Madonna della Difesa a Cortina.
Il soffitto della Chiesa della Difesa

L'Altare maggiore, in stile barocco, ospita una statua in legno della Madonna della Difesa, riccamente abbigliata. L'altare, le statue di San Sebastiano e San Rocco, le colonne e gli angeli sono tutti realizzati in legno ricoperto a foglia d'oro o marmorizzato. L'altare è stato realizzato nel 1747 dal maestro Domenico da Brunico.

L'Altare maggiore della Chiesa della Madonna della Difesa a Cortina.
L'Altare maggiore della Difesa

Sull'abside, a destra ed a sinistra dell’altare maggiore, sono collocate due dipinti di Franz Anton Zeiller, lo stesso artista che ha dipinto il soffitto della Basilica dei Santi Filippo e Giacomo, da dove sono stati trasferiti nel 1881. Sono ritratti rispettivamente La Madonna addolorata con il cristo morto sulle ginocchia e La Madonna col Bambino tra San Giacomo Minore e Santa Teresa d’Avila.

L’interno della chiesa è arricchito da colonne in marmo e cornici affrescate, che sono state realizzate nel 1908 dai fratelli Peskoller e fanno sembrare l'ambiente molto più ampio di quanto sia in realtà.

Gli interni della Chiesa della Difesa.
Gli interni della Chiesa della Difesa

Dal 1941 al 2020 la chiesa della Beata Vergine della Difesa è stata custodita dei Frati Minori Francescani. Tuttavia, a seguito della loro partenza, la gestione del santuario è tornata alla Parrocchia di Cortina.

Fai una donazione.Aiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

La Chiesetta di San Francesco

Vediamo ora l'ultimo luogo di culto nel centro di Cortina, la Chiesetta di San Francesco. La sua prima citazione risale al 1396, sebbene la sua origine sia probabilmente precedente. A differenza delle altre chiese del paese, la Chiesetta di San Francesco è di proprietà privata e appartiene alla famiglia Constantini. Nel 2022 la chiesetta è stata riportata al suo antico splendore grazie alla vendita di spazi pubblicitari sui ponteggi del restauro, durato circa due anni.

L'esterno della Chiesetta di San Francesco.
La Chiesetta di San Francesco

Al suo interno si possono ammirare preziosi affreschi trecenteschi, parzialmente recuperati, raffiguranti San Bartolomeo, San Mattia e San Giuda Taddeo, oltre ad una piccola grotta di Lourdes, realizzata nel 1913 per accogliere una statua della Vergine Maria, di scuola gardenese. Un'opera simile di può trovare anche nella chiesa della Beata Vergine di Lourdes, a Grava.

La grotta della Madonna di Lourdes.
La piccola grotta di Lourdes

Sulla facciata della chiesa si trova un affresco di grande valore storico, raffigurante San Francesco. La sua particolarità risiede nel fatto che, dopo essere stato danneggiato da un fulmine nel 1718 e successivamente ricoperto, è stato riportato alla luce dal restauro del 2022, restituendo all’opera la sua originaria bellezza. Osservando bene, è ancora possibile vedere il punto dove il fulmine ha colpito.

Fai una donazione.Aiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

La Chiesa di San Rocco

La Chiesa di San Rocco a Zuel è dedicata a San Rocco di Montpellier, venerato per le guarigioni dalla peste. Venne consacrata il 10 settembre 1604 ed è l'unica chiesa di frazione dove si svolgono regolarmente funzioni religiose.

La Chiesa di San Rocco a Zuel.
La Chiesa di San Rocco a Zuel

All'interno è possibile ammirare la splendida pala d'altare del 1926, opera di Johann Matthias Peskoller, che ha realizzato anche la via crucis e l'affresco sulla facciata, raffigurante la popolazione che si stringe intorno al cuore di Gesù.

L'ultima opera di cui vogliamo parlare è il dipinto di Dino Degasper che ricorda il terribile incendio del 1945 a Zuel, forse doloso, che si ritiene risparmiò miracolosamente la chiesa grazie al provvidenziale intervento di San Rocco.

Fai una donazione.Aiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

La Chiesetta di San Candido

La pittoresca chiesetta di San Candido a Campo è una piccola cappella di pianta ottagonale ed è caratterizzata dalla presenza di tre altari stilisticamente molto diversi. Venne costruita nel 1740 come voto del villaggio di Campo di Sopra contro gli incendi che l'avevano più volte colpito.

La Chiesetta di San Candido di Cortina, a Campo.
La Chiesetta di San Candido

L'altare maggiore, al centro, ospita un dipinto di fine '600 rappresentante San Floriano intento a spegnere un incendio, con il capo rivolto verso la sacra famiglia, ad invocarne la protezione. La parete di sinistra ospita un altare proveniente dalla chiesa di S Rocco a Zuel e raffigurante San Giovanni Battista, fortemente ispirato ad un dipinto di Tiziano Vecellio, rappresentante lo stesso soggetto.

Gli interni della cappella di San Candido, a Cortina.
Gli interni di San Candido

L'altare a destra ospita però il vero tesoro di questa chiesa. Si tratta di un altare in legno del 1549 realizzato da Michael Parth, originariamente destinato alla chiesa di Santa Caterina, oggi scomparsa. La pala d'altare a sportelli girevoli è un'opera d'arte che racchiude tutte le competenze tirolesi nella composizione, la scultura, la decorazione e la pittura del legno. Queste opere sono conosciute anche con il nome di Flügelaltar.

Prima di concludere, vi lasciamo con due curiosità. L'orologio del campanile proviene dal castello di Podestagno ed è datato 1618, mentre è interessante notare che nella cappella di San Candido non vi è alcuna immagine di questo santo, mentre vi sono ben quattro immagini di San Floriano, venerato quale protettore degli incendi e delle inondazioni.

Fai una donazione.Aiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

La Chiesa di Santa Giuliana

La Chiesa di Santa Giuliana ad Alverà è una chiesetta di gusto settecentesco che nasconde alcune dei migliori esempi di scultura lignea del XVII secolo presenti in Ampezzo. La cappella fu consacrata il 5 settembre 1716, dopo che il patriarca di Aquileia ne ordinò la conclusione. I lavori erano iniziati nel 1692, ma furono sospesi per mancanza di fondi.

Appena entrati, lo sguardo viene subito catturato dal prezioso altare barocco in legno risalente ai primi del Settecento, tra i più belli della vallata. L'altare, riccamente decorato, accoglie una pala di scuola veneta datata 1692, raffigurante la Madonna con il Bambino, Santa Giuliana e Sant'Antonio da Padova.

Altre due opere attireranno sicuramente la vostra attenzione: la Vergine con il bambino assisa su una poltrona di nuvole, da cui un raggio di luce piove sulla cappella di Alverà è datato 1863 ed è opera di Luigi Ghedina Tomash, mentre la Santa Giuliana in prigione consolata da un angioletto, vestita ed ingioiellata come una ricca cortigiana, è del 1692 e di autore ignoto.

Sulla parete sinistra, collocata una teca, è conservata una piccola Madonna col melograno. La scultura, del 1400 ad opera di ignoto maestro pusterese, è realizzata in tronco di olmo ed è probabilmente l'opera di maggior valore conservata nella chiesa.

Fai una donazione.Aiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

La Chiesa della B. V. di Lourdes

La Chiesa della Beata Vergine di Lourdes a Grava è una piccola cappella composta da un'unica navata e sei finestre. Venne costruita dagli abitanti del villaggio con il desiderio di costruire una chiesa più grande di quella dei loro vicini, gli abitanti del villaggio di Chiave, ed è stata inaugurata nel 1909.

L'interno della chiesa è molto semplice ed è apprezzato principalmente per le sculture di Corrado Pitscheider, artista gardenese. L'opera che più colpisce è sicuramente la rappresentazione dell'arcangelo Michele che, con la spada sguainata, respinge Lucifero all'inferno. Dello stesso artista è anche la statua di Santa Lucia, che conserva gli occhi che le furono strappati all'interno di una coppa.

L'ultima opera di grande impatto la potete trovare dietro l'altare, dove è possibile vedere una ricostruzione della grotta di Massabielle, quando la Beata Vergine apparve ad una pastorella di nome Bernadette. Un'opera molto simile si può trovare anche all'interno della chiesetta di San Francesco.

Fai una donazione.Aiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

La Chiesa di S. Antonio da Padova

La cappella di Sant’Antonio a Chiave è una piccola chiesetta del 1791, che è stata completamente ricostruita nel 1809 a seguito del bombardamento di Chiave da parte delle truppe Napoleoniche. Si tratta di una chiesa molto semplice, con un campanile "a cipolla" in stile austriaco, che nasconde al suo interno opere di grande fattura.

L'altare maggiore, in stile barocco, ospita un dipinto di San Giovanni con Bambino ad opera di Giuseppe Lacedelli ed è incorniciato da due statue, sulla sinistra il Cristo flagellato e sulla destra Santa Caterina.

L'altare di sinistra, datato diciassettesimo secolo e di bottega friulana, è un bellissimo esempio di scultura in legno dorato e laccato. La croce a destra è stata acquistata da Enrico Gaspari Bechereto a Gerusalemme e successivamente donata alla chiesa.

La cappella è dedicata ad Sant'Antonio di Padova, che il villaggio celebra il 13 giugno con una piccola festa a cui sono invitati tutti i cittadini.

Fai una donazione.Aiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

Chiesa della Madonna della Salute

La Chiesa della Madonna della Salute a Cadin di Sotto, edificata nel 1889 su una precedente cappella del 1787, è votata al culto della Madonna della Salute, festeggiata il 21 novembre. Questa ricorrenza è particolarmente sentita in Veneto grazie all'omonima chiesa costruita a Venezia in seguito alla peste del 1630. Si narra però che la chiesa di Cadin sia stata eretta come voto per la guarigione di un bambino paralitico.

La prima opera che si può vedere all'ingresso della chiesa è la lunetta che Giuseppe Ghedina dipinse come ultima opera della sua carriera nel 1896. Ritrae la Vergine con Bimbo ed accoglie gli ospiti della chiesetta.

L'interno, molto semplice, ospita un dipinto di San Francesco d’Assisi ed una Madonna ex voto del 1716, oltre a due affreschi realizzati da Alvise Zorzi nel 1950 raffiguranti L’innocenza che si accosta alla fede ed il miracolo della guarigione di Cadin, di cui accennato in precedenza.

L'altare in marmo è in stile moderno ed ospita una statua della Madonna che abbraccia il Bambino tra i Santi Gioacchino e Anna, di Francesco Tavella. Di grande interesse, la cornice barocca in legno intagliato attribuita ad Andrea Brustolon con l'elenco dei confratelli fondatori.

Fai una donazione.Aiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

La Chiesa di S. Nicolò e S. Biagio

La Chiesa di San Nicolò, San Biagio e Sant’Antonio Abate a Ospitale sorge al confine nord del territorio di Cortina, nei pressi di Ospitale, un antico ospizio risalente all'undicesimo secolo, storico punto di ristoro per i viaggiatori diretti verso il Tirolo.

La chiesa, consacrata il 30 ottobre 1226, è l'edifico più antico d'Ampezzo. Gran parte delle mura che si vedono ancora oggi sono quelle originarie, mentre il tetto in legno ed il presbiterio in stile gotico risalgono al millecinquecento.

Fin dalla sua costruzione, la chiesetta di Ospitale è stata dedicata a San Nicolò, venerato nell’area alpina come protettore dei viandanti. Pur essendo ubicata in una zona isolata, si mantiene un forte legame con la popolazione d’Ampezzo, che ogni anno, il primo giovedì dopo la Pentecoste, organizza una processione a piedi dalla casa cantoniera di Podestagno verso Ospitale, dove si svolge la benedizione dei pascoli.

L'interno della chiesa è semplice, quasi spoglio, a seguito dei saccheggi subiti nel corso dei secoli. Al suo interno si possono osservare gli affreschi, un tempo esposti all'esterno, e l’unico altare rimasto, che custodisce una pala di scuola tedesca databile al XVI secolo. Particolare attenzione meritano il pavimento, realizzato in tavole di larice, ed il soffitto, di carpenteria cinquecentesca.

Fai una donazione.Aiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

Le chiesette minori

In questo capitolo conclusivo esploreremo le chiesette minori che, pur essendo meno conosciute, mantengono intatto il loro valore spirituale e culturale. Queste cappelle sono custodite con cura dai confratelli, che ne garantiscono la pulizia e l’efficienza.

La prima cappella di cui vogliamo parlare è la Chiesa di Sant’Andrea a Col, eretta nel 1668 per volontà di Padre Francesco Colli, per custodire le reliquie che aveva ricevuto in dono dal Vescovo di Bergamo. Nel 1839 la cappella venne completamente ricostruita, assumendo l'aspetto attuale.

Al suo interno è presente un Piccolo altare ligneo, datato 1663, che ospita una pala rappresentante la Madonna con i Santi Andrea, Antonio e Silvestro. Il dipinto sul soffitto, realizzato dall'artista ampezzano Dino Degasper, ritrae il martirio di sant'Andrea. Sulla parete di destra, all'interno di un'ampia teca, una statua della Madonna ed un dipinto di Sant'Andrea, innondato di luce divina, nell' atto di abbracciare la croce.

La seconda chiesetta che vogliamo portare alla vostra attenzione è la Chiesetta alpina di Pian de ra Costaza a Vervei, una chiesa intitolata a tutti i soldati d’Europa caduti durante le ultime guerre. Si tratta di una chiesa in legno di nuova costruzione, inaugurata nell'anno del giubileo 2000 e costruita dal gruppo Alpini di Cortina d'Ampezzo.

Al suo interno ospita un dipinto della Madonna della Tofana di Paolo Barozzi ed un candelabro in ferro di Rinaldo Ghezze. Colpisce una scultura della Pietà di Andrea Colli Codèš, ispirata dall'omonima statua visibile ad Innsbruck, ricorda come il dolore che la Madre di Cristo provò sul corpo martoriato di suo figlio ai piedi della croce si estenda a tutti i caduti in guerra.

Passiamo ora alla Cappella della Visitazione al Passo Falzarego, una delle chiese più recenti nel territorio di Cortina. Venne costruita nel 1955 per volere della famiglia Andreis, ai tempi proprietaria dell'Albergo Passo Falzarego.

La chiesa si presenta molto semplice, piccola e graziosa. Sulla facciata appaiono le prime parole del cantico di Maria: "Magnificat anima mea Dominum". L'interno è abbellito da un affresco della Visitazione di Maria, realizzato da Vittorio Casetti, amico della famiglia Andreis.

L'ultima chiesetta di cui vogliamo parlare è la Cappella del Sacrario Militare a Pocol, che venne eretta nel 1916 per ricordare i compagni caduti sulle Dolomiti durante la Grande Guerra. In seguito, si decise di costuire un grande ossario, per raccogliere i resti di tutti i 10.554 caduti che erano seppelliti in vari cimiteri militari nella valle.

La chiesetta è molto semplice. Al suo interno, sopra la porta di ingresso, è stato dipinto da Pio Solero un affresco, raffigurante la sentinella che veglia un compagno caduto sulla neve. Ogni anno, la domenica dei morti, nella chiesa di Pocol viene celebrata la messa in suffragio di tutti i caduti durante la guerra 1915-1918.

Il cimitero e sullo sfondo la cappella.
Creative Common, by touringclub.it

Se volete avere maggiori informazioni sull'Ossario di Pocol, vi invitiamo leggere la pagina che abbiamo scritto sull'argomento:

Il sacrario militare di Pocol.
Il sacrario militare di Pocol L'ossario che sovrasta Cortina. Una meta poco conosciuta, ma di sicuro interesse storico. Tempo di lettura: 6 min.

Esistono altre piccole chiesette di cui non abbiamo parlato in questa pagina. Si tratta di piccole cappelle di frazione, a volte chiuse o in stato di conservazione non proprio ottimale. Nello specifico sono:

Ringraziamenti

La realizzazione di questa pagina non sarebbe stata possibile senza la piccola guida della Cooperativa di Cortina: Pietre Vive, le cappelle di Ampezzo attorno alla chiesa madre. Sono stati di grande aiuto anche il sito della parrocchia di Cortina ed i dépliant informativi gentilmente distribuiti all'interno di alcune delle chiese, come ad esempio la Basilica e la chiesa di San Candido. Per la Basilica, molte informazioni sono state trovate anche sul libro San Jaco, storia e arte della Parrocchia di Cortina d'Ampezzo, scritto da Paolo Giacomel.

Fai una donazione.Aiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

Conclusione

Sperando che questa pagina sulle chiese di Cortina vi sia piaciuta, prima di salutarvi, vi ricordiamo che potete leggere altri interessanti articoli su cosa fare e cosa vedere a Cortina sulla nostra Home Page.Link interno

Se volete ringraziarci potete farlo visitando la pagina Sostienici.Piccolo cuore Se, invece, volete suggerire una modifica, proporre qualcosa o farci solo un saluto, nella sezione Info e Contatti,Icona Email troverete i diversi modi per raggiungerci.

Articoli correlati

La Storia di Cortina.
La Storia di Cortina Una breve storia di Cortina. Dall'uomo di Mondeval ai giorni nostri, con i punti più salienti. Tempo di lettura: 14 min.
Il sacrario militare di Pocol.
Il sacrario militare di Pocol L'ossario che sovrasta Cortina. Una meta poco conosciuta, ma di sicuro interesse storico. Tempo di lettura: 6 min.
Cibiana, il paese dei murales.
Cibiana, il paese dei murales Uno dei borghi più belli del Cadore, affrescato con murales di artisti locali e internazionali. Tempo di lettura: 7 min.