Il campanile di Cortina d'Ampezzo

La storia della realizzazione del campanile di Cortina d'Ampezzo da parte di Silvestro Franceschi nel 1852, oltre ad una serie di curiosità su quello che è senza dubbio il simbolo più rappresentativo di Cortina.

Introduzione

Il campanile di Cortina, o come lo chiamano gli ampezzani, "el Cianpanín", con i suoi 73 metri di altezza, è senza ombra di dubbio il simbolo più rappresentativo di Cortina, oltre che la raffigurazione dell'orgoglio e dello stato di benessere raggiunto dal paese nel 1800. Scopriamo insieme la storia della sua costruzione ed alcune curiosità.

La basilica di Cortina ed il Campanile
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La Storia

Il campanile di Cortina, come lo conosciamo oggi, è stato eretto da Silvestro Franceschi per sostituire la vecchia torre campanaria del 1590, tra l'altro abbastanza anonima, che stava cominciando a dare qualche segno di cedimento.

Il vecchio campanile di Cortina Il vecchio campanile di Cortina ©

I problemi iniziarono con la fessurazione di una campana, ma successivamente peggiorarono con il distacco di sassi e di calce dalla struttura. Per evitare ulteriori incidenti, nel 1846, il comune di Cortina decise di demolire il precedente campanile per costruirne uno nuovo.

Venne eretta una torre campanaria provvisoria in legno, per non fermare lo scandire delle ore. Si trattava, infatti, di un'epoca in cui quasi nessuno aveva un orologio al polso, serviva inoltre un modo per segnalare le celebrazioni liturgiche e le manifestazioni di preghiera.

La torre provvisoria in legno Il campanile provvisorio in legno ©

Dopo aver vagliato una grande serie di progetti, l'amministrazione comunale decise di seguire l'idea dell'ingegnere Viennese Hermann Bergmann, che disegnò un campanile in stile neogotico, né tirolese, né cadorino. Questa decisione fu sicuramente condizionata dall'indole degli Ampezzani dell'epoca che, complice l'autonomia di cui avevano sempre goduto, non si sentivano né completamente italiani, né completamente tedeschi.

Proiezioni sul campanile durante il fashion week

Il campanile venne realizzato in Dolomia, la stessa candida pietra di cui sono composte le Dolomiti che lo custodiranno. Venne individuata una cava perfetta per questo tipo di roccia in località Crepedel, nei pressi di Acquabona, una frazione di Cortina.

Il nome Crepedel proviene dal fatto che lì finivano i prati ed iniziavano i crepe, ovvero le rocce, del monte Faloria. Se volete scoprire perché la pietra delle Dolomiti è così chiara, vi invitiamo a leggere la nostra pagina sulla storia geologica delle Dolomiti, che trovate di seguito:

Storia geologica delle Dolomiti
Geologia delle Dolomiti Come si sono formate le Dolomiti e la Dolomia, la roccia calcarea di cui sono composte. Tempo di lettura: 9 min

Lo scavo delle fondamenta ebbe inizio nel maggio del 1852, ma per sentire il suono della prima campana si dovrà aspettare fino al 1858. Tutta la costruzione si svolse tra una serie di problemi logistici, amministrativi e sociali molto interessanti, che vengono raccontati per filo e per segno nel libro "El Cianpanín, di Mario Ferruccio Belli. Lo troverete meglio citato nelle fonti, a fine articolo. Per i più curiosi, di seguito, riassumiamo i punti salienti:

Le fondamenta del nuovo campanile
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Le Campane

Un campanile così maestoso non poteva avere un concerto di campane che non fosse all'altezza. Per questo motivo il comune di Cortina, nonostante le grosse spese sostenute fino a quel momento, non volle risparmiare. Ad Innsbruck esisteva una ditta con cui il comune aveva già avuto modo di lavorare, e che si era dimostrata molto seria. All'epoca si chiamava Grassmajer, oggi è conosciuta come Grassmayr ed è ancora attiva nel settore. Qui potete visitare il loro sito ufficiale, anche se è solo in tedesco. Inizialmente si pensò di lasciare tre campane come in origine, ma in seguito si decise di passare ad un concerto più ampio, su sei campane, armonizzato nella tonalità del Si bemolle.

Il campanile di Cortina e la conchiglia

Il concerto delle campane è stato così composto: la piccola in FA (peso: 120 kg), la seconda in RE (peso: 192 kg), la terza in SIb (peso: 361 kg), la quarta in FA (peso: 860 kg), la quinta in RE (peso: 1,455 t) ed infine la grande in SIb (peso: 3,074 t).

Le campane, che allietano coloro che si trovano a passeggiare in Corso Italia, sono le stesse che furono forgiate nel 1857. Forse non tutti sanno che gran parte delle campane che si sentono suonare oggi in Italia, infatti, non sono quelle originali, ma sono delle copie. La prima guerra mondiale rese necessarie enormi quantità di piombo per creare cannoni e le campane delle chiese erano il modo più semplice per ottenerlo.

Il campanile di Cortina fotografato di notte

Quelle di Cortina furono però salvate grazie all'intervento dell'imperatore Carlo d'Austria che, passando per il territorio ampezzano e sentendole suonare, decise di risparmiarle dalla forgia. A memoria di questo evento è stata posta una targa commemorativa sulla porta del campanile. Pensate che la ditta Grassmayr, prima della guerra, aveva forgiato oltre 1048 campane, di queste, ad oggi, ne sopravvivono solo nove, di cui sei a Cortina.

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Curiosità

Prima di concludere, vogliamo raccontarvi, in questo capitolo, alcune curiosità sul Campanile:

I Musei delle Regole d'Ampezzo
I Musei delle Regole Tre interessanti musei locali: una pinacoteca, una raccolta di fossili ed un museo etnografico. Tempo di lettura: 6 min

Le fonti

La stesura di questa pagina è in gran parte ispirata dal bellissimo libro "El Cianpanín, storia del campanile di Cortina d'Ampezzo" di Mario Ferruccio Belli, dove l'autore descrive in modo molto dettagliato la nascita della torre campanaria, alternandola con documenti dell'epoca, fotografie e curiosità. Si tratta di un bellissimo libro da acquistare o da regalare.

Il campanile di Cortina da sfoggio di sé in Corso Italia

Molte delle informazioni più tecniche ed alcune immagini sono state estratte dal libro "Il campanile di Cortina d'Ampezzo, l'architettura del compromesso", di Giuliano Cilione, conservato nella biblioteca civica di Cortina. Il testo contiene approfondimenti molto interessanti su estetica e proporzioni del campanile, visti con l'occhio esperto di un architetto. Ringraziamo l'autore per avercelo segnalato e per averci concesso l'utilizzo di alcune immagini.

Conclusione

Sperando che questa pagina sul campanile di Cortina vi sia piaciuta, prima di salutarvi, vi ricordiamo che potete leggere altri interessanti articoli su cosa fare e cosa vedere a Cortina sulla nostra Home Page.Link interno

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