Cosa vedere in Corso Italia

Un articolo su cosa vedere in Corso Italia a Cortina d'Ampezzo, dalla Basilica alla Cooperativa, dallo Stadio a Casa Corazza. Tutti i punti di interesse che Corso Italia ha da mostrare agli ospiti di Cortina.

Introduzione

Il Corso Italia di Cortina è senza dubbio una delle vie più prestigiose e conosciute delle Dolomiti. Si tratta di un'isola pedonale, della lunghezza di 600 metri, nel centro di Cortina d'Ampezzo.

Lungo Corso Italia boutique alla moda si alternano a negozi, locali, ristoranti ed edifici di pubblica utilità. Il Corso Italia di Cortina è un immancabile punto di ritrovo, sia per i residenti che per gli ospiti di Cortina.

Corso Italia a Cortina visto dal lato della Cooperativa di Cortina
Foto del Corso Italia e del campanile di Cortina d'Ampezzo
El Comun Vecio di Cortina ed il Corso Italia visti dal lato dell'hotel Posta
(1) Corso Italia visto dalla Cooperativa. (2) Corso Italia ed il campanile. (3) Il vecchio comune di Cortina.

I negozi, nei vari anni, cambiano marchi e vetrine, in una continua evoluzione che segue le mode del momento. In questo articolo vogliamo, però, concentrarci sui "capisaldi" di Corso Italia, ovvero gli edifici ed i monumenti che resteranno immutati nei decenni a venire.

Vogliamo farlo con delle fotografie ed una breve descrizione dei punti di interesse cercando, quando possibile, di raccontarvi anche alcune curiosità sugli stabili che si affacciano sul Corso Italia di Cortina, una strada che tutti dovrebbero percorrere almeno una volta nella vita.

Cliccando il nome di ogni punto di interesse, all'inizio di ogni capitolo, si aprirà la posizione su Google Maps.

Il Campanile di Cortina

Iniziamo la nostra passeggiata dal Campanile di Cortina d'Ampezzo , simbolo indiscusso del paese e punto di riferimento ben visibile da quasi tutta la vallata.

Posizionato proprio al centro di Corso Italia, con i suoi 70 metri, svetta in tutto il suo maestoso splendore. Realizzato in stile bizantino, è stato eretto tra il 1852 ed il 1858 dall'architetto ampezzano Silvestro Franceschi per sostituire la precedente torre, risalente al 1590.

Le campane del campanile di Cortina sono state realizzate su misura dalla ditta Grassmayr di Innsbruck e sono famose per il loro splendido concerto.

Si racconta che nel 1917 l'imperatore Carlo d'Austria, dopo averle sentite suonare, ne sia rimasto così colpito da proibire la fusione per farne cannoni. A memoria di questo evento potrete trovare una targa commemorativa sulla porta di ingresso del campanile, ad oggi chiuso al pubblico. Se vi capita di sentirle suonare, soffermatevi un attimo ad ascoltarne lo splendido rintocco.

Il campanile di Cortina e la Ciasa de ra Regoles
Le campane del campanile di Cortina d'Ampezzo
Il campanile di Cortina fotografato di notte
(1) Il Campanile e Casa delle Regole. (2) Le campane viste da sotto. (3) Notturna del Campanile.

Il campanile è realizzato completamente in Dolomia, la roccia di cui sono composte le Dolomiti. Le pietre sono state raccolte in una cava ai piedi del monte Faloria.

Si stima che costruire il campanile sia costato circa 200.000 mila fiorini, equivalente a circa cinque milioni di euro attuali. Se volete sapere qualcosa di più sul campanile di Cortina, vi invitiamo a leggere la pagina che abbiamo scritto sull'argomento, che trovate qui sotto:

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Basilica dei Santi Filippo e Giacomo

Appena dietro il campanile si trova la Chiesa Parrocchiale di Cortina , Basilica Minore dal 2011, è il centro della vita religiosa del paese.

Realizzata nel 1769 sulle fondamenta di due chiese precedenti (del XIII e del XVI secolo), raccoglie al suo interno alcune delle opere più significative dell'arte cristiana Ampezzana. La chiesa è dedicata ai Santi patroni Filippo e Giacomo, visibili sulle nicchie della sua unica navata in stile settecentesco.

All'interno della Basilica Minore è possibile osservare gli affreschi di Giuseppe Ghedina, prolifico artista ampezzano del 1800, autore anche degli affreschi della "Ciasa dei pupe", di cui parleremo in seguito.

L'altare Maggiore, in legno marmorizzato, è stato realizzato da Johannes Mussack e dipinto da Antonio Zanchi, mentre le decorazioni della volta della navata sono state realizzate da Franz Anton Zeiller.

La Basilica di Cortina fotografata da Piazza Roma
Fotografia panoramica degli interni della Basilica di Cortina d'Ampezzo
Un altare laterale della chiesa di Cortina
(1) La Basilica vista da Piazza Roma. (2) La navata della Basilica. (3) Uno degli altari laterali.

Prima di uscire dalla porta principale, alzate lo sguardo per ammirare l'organo del 1954, uno strumento da 3078 canne realizzato dalla ditta Mauracher di Linz.

Una curiosità: osservando l'affresco a destra dell'altare, è possibile vedere una rappresentazione di Cortina disegnata al di sotto del santo patrono.

El Comun Vecio

Davanti alla chiesa parrocchiale è possibile vedere un grande edificio giallo, con decorati sulle facciate diversi stemmi araldici, disegnati originariamente alla fine degli anni '20. Vogliamo nominarlo in dialetto, El Comun Vecio di Cortina è la vecchia sede del municipio di Cortina, oggi destinata ad altri scopi.

Un tempo, nelle sue stanze, si tenevano le riunioni del Comune, le lezioni di scuola ed anche i processi. C'erano, inoltre, una prigione ed il magazzino del grano e del sale. Nel 1850 il palazzo ha corso il rischio di venire smantellato per realizzare una piazza, in modo da dare maggior risalto alla chiesa, ma per fortuna ha resistito fino ai giorni nostri.

Attualmente nel vecchio comune si possono trovare l'ufficio di informazioni turistiche, che potrebbe tornarvi utile, la biblioteca civica, la sede del Corpo Musicale di Cortina, oltre ad alcuni uffici ed esercizi commerciali.

La piazza antistante al comune si chiama Piazza Roma, ed è la fermata principale di tutti gli autobus urbani.

Il Comune vecchio di Cortina dal lato della chiesa
Gli stemmi delle famiglie ampezzane sulla facciata del Comun Vecio
Il calendario dell'avvento sulle finestre del Comun Vecio
(1) L'ex comune dal lato verso Corso Italia. (2) Stemmi ampezzani sulle sue facciate. (3) Il calendario dell'avvento.

Sulle facciate dell'edificio è possibile vedere affrescati gli stemmi araldici delle famiglie originarie ampezzane, disegnati alla fine degli anni '20 del 1900. I nomi delle famiglie sono rigorosamente scritti in dialetto.

Molti non sanno che in Ampezzo esistono diversi ceppi della stessa famiglia, che vengono riconosciuti dall'aggiunta di un soprannome. Per fare un esempio, sarebbe come se la famiglia Rossi si fosse suddivisa in due ceppi diversi, i Rossi Gelatai ed i Rossi Falegnami.

Questi soprannomi sono così radicati che è piuttosto comune chiamare un ampezzano con il soprannome, anziché con il cognome di famiglia.

Se passate a Cortina nel mese di Dicembre, potrete osservare un pittoresco calendario dell'avvento, realizzato illuminando, giorno dopo giorno, le venticinque finestre della facciata che guarda in direzione della passeggiata di Corso Italia.

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Piazza Angelo Dibona

Spostiamoci poche decine di metri verso sud, fino a raggiungere Piazza Angelo Dibona è la piazza centrale di Cortina, dove si svolgono gran parte delle manifestazioni pubbliche ed, in rari casi, alcuni concerti. Grazie alla struttura estraibile della "Conchiglia" gli eventi possono avere una copertura dal sole o dalla pioggia ed una bella scenografia.

La piazza era conosciuta come Piazza Venezia, ma recentemente ha preso il nome dal noto alpinista Angelo Dibona, di cui è possibile vedere il busto in bronzo realizzato dall'artista Murer nel 1976 sul lato che si affaccia sul Corso Italia.

Piazza Dibona offre una bella panoramica del Corso, del Campanile e delle Tofane ed è uno dei punti più fotografati di Corso Italia, compreso l'immancabile selfie sotto il Campanile.

... in questo punto di incontro centrale vengono organizzati molti eventi...

Se avete la fortuna di capitare a Cortina durante la sagra, la prima domenica di Luglio, o durante la Festa delle Bande, l'ultima settimana di Agosto, vedrete la piazza gremita di persone che festeggiano. Durante l'anno ci sono comunque molti altri eventi che vengono organizzati in questo luogo.

Oltre alla statua di Angelo Dibona, dal Dicembre 2015, la piazza ospita anche il primo monumento al poliziotto di montagna. Si tratta di un busto in bronzo dedicato alle forze dell'ordine che garantiscono la sicurezza e la legalità nei centri turistici tra le montagne d’Italia. La scultura, realizzata dall’artista Beppino Lorenzet, è stata posizionata su un masso recuperato dalla frana di Acquabona che, nel 2015, ha provocato la morte di tre persone.

Subito dietro la statua si trova Cortina Banca, una delle più antiche banche di credito cooperativo d'Italia, che conserva al suo interno l'affresco delle "Sibille", opera risalente alla prima metà del 1400, recuperata nel 1893 durante un restauro dello stabile. È un dipinto interessante perché, nonostante Cortina ai tempi fosse sotto l'Impero Austro-Ungarico, lo stile giottesco identifica come italiana l'identità artistica di Cortina.

Foto panoramica di Piazza Angelo Dibona con campanile e conchiglia
Un concerto nella conchiglia di Cortina durante la sagra d'Ampezzo
Statua di Angelo Dibona in piazza Dibona a Cortina
(1) Panoramica di Piazza Angelo Dibona. (2) La "conchiglia" aperta per un concerto. (3) Il busto di Angelo Dibona.

Volete sapere una storia curiosa su Piazza Dibona? Pare che nel giugno del 2012 due turisti milanesi abbiano visto il fantasma di un pilota d'aerei tedesco attraversare la piazza per poi scomparire. Il fatto è finito sui giornali ed ha creato un po' di scalpore, ovviamente non ci siano stati più avvistamenti.

Per dare un minimo di "credibilità" alla storia qui potete leggere un articolo di giornale che parla del fatto , anche se in paese c'è sempre stato il sospetto che si trattasse di una simpatica operazione di marketing.

Ra Ciasa de ra Regoles

Appena sotto Piazza Angelo Dibona, verso sud, si trova un grande caseggiato, contrassegnato da una scritta, rigorosamente in dialetto, che dice "Ciasa de ra Regoles". Si traduce come Casa delle Regole ed è la sede amministrativa delle Regole d'Ampezzo.

Le Regole sono un istituto, presente in Ampezzo almeno dal 1300, che si occupa della tutela e della regolamentazione del territorio. I compiti principali delle Regole sono la gestione delle proprietà collettive come i boschi, i pascoli e le malghe, la gestione del parco naturale e la manutenzione e la tutela del territorio ampezzano.

La "Ciasa de ra Regoles" è uno degli edifici civili più importanti di Cortina d’Ampezzo. Nato come scuola comunale, dal 1957 è diventata la sede delle Regole d’Ampezzo.

L'edificio è realizzato nel classico stile Austrico del 1800, ulteriormente enfatizzato dal restauro del 2019, che lo ha riportato all'originario splendore.

Il palazzo è caratterizzato da un tetto a padiglione con cornicione sagomato. Una particolarità che potrebbe passare inosservata è l'assenza di poggioli, tipica delle opere austriache di quel periodo. Le finestre sono decorate e le facciate dell'edificio sono colorate di una tinta molto simile a quella del "Comun vecio" , di cui abbiamo scritto in precedenza.

Ra Ciasa de ra Regoles di Cortina d'Ampezzo
Interni della casa delle regole di Cortina
Un'altra prospettiva dell'edificio
(1) Ra Ciasa de ra Regoles. (2) Interni della casa delle regole. (3) Notturna del Campanile.

Al piano terra della "Ciasa de ra Regoles" è possibile visitare il Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi, una delle collezioni private di arte moderna più importanti d'Italia. Al suo interno sono esposte opere di artisti del calibro De Chirico, Morandi, Martini e Rotella, donate alle Regole nel 1974 dalla vedova di Mario Rimoldi, noto collezionista d'arte e mecenate cortinese.

In passato il palazzo ospitava anche il museo Etnografico Regole d’Ampezzo ed il Museo Paleontologico Rinaldo Zardini, che ad oggi sono stati trasferiti presso l'Alexander Girardi Hall , un edificio a poca distanza dal centro e di cui parleremo più in basso .

Se volete avere maggiori informazioni sul Museo d’Arte Moderna, potete andare nella sezione dedicata nel nostro articolo dedicato cliccando qui sotto:

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Casa Corazza

A sinistra delle "Ciasa de ra Regoles" c'è una stradina che scende verso un piccolo parcheggio. Percorrendola vedrete chiaramente un edificio di colore giallo, un'antica casa ampezzana, con un orologio e le scritte: "Corazza" ed "Ampezzo" sulla facciata. Si tratta di Casa Corazza , un antico edificio, di proprietà privata, che è visibile solo esternamente.

Lo stabile era originariamente abitato da una famiglia di orologiai ed è uno degli edifici più antichi di Cortina, infatti è datato tra il 1400 ed il 1500. La famiglia che anticamente viveva in questa casa era soprannominata "Corazza", in quanto inizialmente lavorava alla costruzione di corazze. Successivamente si è specializzata nell'arte del ferro battuto ed, ancora più avanti, nella complessa attività di costruzione di orologi. Da qui si capisce l'origine dell'orologio sulla facciata.

Casa Corazza di Cortina d'Ampezzo vista da Corso Italia
Un dettaglio delle finestre di Casa Corazza, piccole ed asimmetriche
Un dettaglio dell'orologio di Casa Corazza a Cortina
(1) Casa Corazza vista da Corso Italia. (2) Le finestre, piccole ed asimmetriche. (3) L'orologio di Casa Corazza.

Se fate attenzione all'architettura dell'edificio, potrete osservare le caratteristiche della casa tradizionale di montagna: muri spessi, realizzati in pietra, con finestre molto piccole per ripararsi dal freddo, posizionate in modo non troppo simmetrico.

Chiesa S. Francesco

Dopo aver visitato Casa Corazza, scendete lungo via Difesa fino a raggiungere la Chiesetta di San Francesco . Questa piccola cappella è una delle più antiche di Cortina, il primo documento che ne parla è datato 1396, anche se la chiesa probabilmente è antecedente. Al contrario delle altre chiese di Cortina, la Chiesetta di San Francesco è privata ed appartiene alla famiglia Constantini, che è riuscita a restaurarla nel 2022 grazie alla vendita di alcuni spazi pubblicitari sui ponteggi del restauro, durato circa due anni.

All'interno della chiesetta potrete osservare gli affascinanti affreschi trecenteschi parzialmente recuperati, rappresentanti San Bartolomeo, San Mattia e San Giuda Taddeo, oltre alla la piccola grotta di Lourdes, costruita nel 1913 per potervi collocare una statua della Vergine Maria, di scuola gardenese.

L'esterno della Chiesetta di San Francesco
L'altare della chiesa di S. Francesco, a Cortina
La grotta della Madonna di Lourdes
(1) L'esterno della Chiesetta. (2) L'altare della chiesa. (3) La grotta della Madonna di Lourdes.

All'esterno della chiesa potrete osservare un affresco molto interessante. Sopra la porta di ingresso è rappresentato San Francesco, ma il dipinto è parzialmente rovinato a causa di un fulmine che colpì l’edificio nel 1718. Successivamente a questo incidente, l'affresco venne cancellato, ma il restauro conservativo lo ha riportato alla luce, rimuovendo cinque centimetri di intonaco che si erano accumulati nei secoli.

La Cooperativa di Cortina

Torniamo sul Corso Italia, giriamo a destra e camminiamo pochi metri, fino a raggiungere la Cooperativa di Cortina , in quanto venire a Cortina senza visitare la Cooperativa è come andare a Roma e non vedere il Colosseo.

La "Coop" nasce nel 1893 come un magazzino dove acquistare beni di prima necessità, ma grazie all'impegno dei 25 soci fondatori, ben presto diventa un punto di riferimento e di ritrovo per tutto il paese. Ad oggi la Cooperativa ha una superficie espositiva di 4000 mq, oltre ad altri sei negozi lungo Corso Italia.

La Cooperativa di Cortina vista dal Corso Italia
Il reparto abbigliamento della Cooperativa di Cortina
Il piano terra e la ferramenta della Cooperativa di Cortina d'Ampezzo
(1) La Cooperativa dal "Corso Italia". (2) Il reparto abbigliamento. (3) Il piano terra della Cooperativa.

Sviluppato su tre piani, al suo interno potrete trovare una vastissima scelta di prodotti, dagli alimentari alle ferramenta, dalle scarpe all'abbigliamento. Oltre ad essere un noto luogo di incontro è un negozio molto ben fornito, con molte delle più prestigiose marche in tutti i settori merceologici che tratta.

Senza dubbio, quando cala il sole o se la giornata è nuvolosa, è il rifugio d'eccellenza per passare qualche ora di svago, in qualsiasi momento dell'anno. Se siete curiosi, qui potete vedere il sito ufficiale della Cooperativa di Cortina .

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Il Municipio di Cortina

Quando lascerete la Cooperativa, in fronte a voi, si staglierà il Municipio di Cortina , prossima tappa del nostro giro alla scoperta di Corso Italia a Cortina. Il Municipio è stato costruito nel 1836 ed è la sede amministrativa del paese.

Una volta entrati dal portone principale, oltre agli uffici comunali, vedrete esposti due cannoni. Questi pezzi di artiglieria appartenevano alla fortezza veneziana di Palmanova e vennero regalati alla comunità d'Ampezzo per fonderli per farne le campane per il Campanile, all'epoca ancora in costruzione.

Considerate le condizioni perfette dei cannoni, si decise di conservarli integri, in modo da poterli utilizzare come armi da fuoco in caso di necessità. Fortunatamente, nella loro vita, hanno sparato sempre e solo a salve.

Il municipio di Cortina d'Ampezzo
I cannoni di Josef Radetzky nel municipio di Cortina
Il municipio di Cortina d'Ampezzo visto da Corso Italia
(1) La facciata del municipio di Cortina. (2) Uno dei cannoni di Josef Radetzky. (3) Il municipio da Corso Italia.

I cannoni all'ingresso sono conosciuti come i cannoni di Radetzky, perché vennero donati a Cortina dal Feldmaresciallo Josef Radetzky nel 1851.

Se il nome vi ricorda qualcosa, probabilmente, è dovuto alla famosa marcia di Radetzky, una marcia militare, composta da Johann Baptist Strauss, in onore della riconquista austriaca di Milano, dopo i moti rivoluzionari del 1848.

La marcia è molto conosciuta, ed è abitualmente suonata dal Corpo Musicale di Cortina d'Ampezzo. Ogni anno, l'ultima domenica di agosto, si tiene la Festa delle Bande. Al termine della sfilata tutte le bande si radunano in piazza Roma e suonano alcuni brani tutte insieme, un'esperienza davvero emozionante. Ormai è diventato un rito ascoltare la marcia di Radetzky suonata da migliaia di strumenti in contemporanea, una cosa che non vi capiterà di sentire spesso nella vita. Se volete avere maggiori informazioni sulla Festa delle Bande di Cortina e sul concertone, vi invitiamo a leggere la pagina dedicata.

L'ex Palazzo delle Poste di Gellner

Ora ripercorriamo i nostri passi e dirigiamoci verso Largo delle Poste, dove potremo vedere l'ex Palazzo delle Poste di Gellner.

Eduard Gellner è stato un architetto noto principalmente per il progetto del Villaggio Residenziale Eni di Borca di Cadore. Ha raggiunto fama internazionale grazie ad alcune opere di architettura realizzate per i giochi olimpici invernali di Cortina d'Ampezzo del 1956, tra queste il Palazzo Telve, meglio conosciuto come Palazzo delle Poste.

Lo stile di Gellner può essere definito "architettura moderna alpina". Alcune sue opere hanno, però, suscitato alcune critiche in quanto, per abolire il richiamo al folklore e al rustico, l'architetto ha rischiato di calcare un po' troppo la mano, come da lui stesso ammesso in una conferenza del 1973 a Vienna dal titolo "Architettura e ambiente".

Il Palazzo delle Poste di Gellner a Cortina d'Ampezzo
Palazzo Telve di Gellner in piazza delle poste a Cortina
Dettaglio dei pannelli dipinti del palazzo poste di Cortina
(1) L'ex Palazzo delle Poste di Cortina. (2) Palazzo Telve in Corso Italia. (3) Dettaglio dei pannelli dipinti.

Senza dubbio, il Palazzo delle Poste, è una di queste opere. Il desiderio di polemica contro il rustico si è espresso in un'opera moderna e fuori dai canoni dell'epoca. Per contestualizzare meglio dobbiamo ricordarci che erano gli anni cinquanta, ed in pieno dopoguerra il desiderio di creare qualcosa di nuovo era forte, anche grazie a materiali innovativi come il cemento armato.

Alla luce di questi fatti, possiamo comunque dire che il palazzo, ancora oggi, non passa certo inosservato. L'alternanza tra il cemento armato ed il legno, con alcuni pannelli dipinti di azzurro ed altri di rosso mattone, lo rendono fortemente riconoscibile.

Il fatto che piaccia o meno è assolutamente soggettivo, ma è innegabile che il Palazzo Telve rappresenti un pezzo di storia dell'architettura italiana e vale la pena di fermarsi ad osservarlo, decidendo voi stessi se è di vostro gusto o meno.

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Ra Ciasa de i Pùpe

Torniamo ora lungo Corso Italia, camminando verso nord, fino a raggiungere Ra Ciàsa de i pupe . Scritto rigorosamente in dialetto, si traduce come "la casa dei pupi" o anche "la casa dei bambini".

Si tratta di un edificio quasi completamente affrescato dai fratelli Luigi, Angelo e Giuseppe Ghedina, di cui abbiamo accennato per gli affreschi della Chiesa Parrocchiale.

L'edificio nasce come dependance dell'albergo Aquila Nera, come testimonia la scritta sotto il piccolo poggiolo che guarda il Corso Italia.

I tre fratelli erano figli del proprietario dell'albergo ed hanno dipinto la facciata Est con delle scene dove sono rappresentate le arti e le scienze, mentre la facciata sud è stata decorata con scene di vita ampezzana che rappresentano le quattro età dell'uomo: infanzia, adolescenza, maturità e vecchiaia.

Si racconta che il pannello bianco sia stato lasciato volutamente libero, utilizzabile da chiunque volesse sfidare il talento dei fratelli Ghedina nella pittura. Nel Luglio del 2022 un restauro conservativo ha riportato gli affreschi del palazzo al loro antico splendore.

La Ciasa dei Pupe in Corso Italia a Cortina d'Ampezzo
Dettaglio della scritta aquila nera su Ciasa dei Pupe a Cortina
Cartolina storica di Cortina d'Ampezzo ritrae Ciasa dei Pupe
(1) La Ciasa dei Pupe a Cortina. (2) Dettaglio della scritta "Aquila nera". (3) Come appariva l'edificio in passato.

Al momento il palazzo non può essere visitato all'interno, in quanto gli spazi originariamente destinati all'albergo sono stati convertiti in appartamenti e negozi.

Delle tre fotografie proposte qui sopra, a nostro parere la più bella è senza dubbio la cartolina d'epoca, dove si possono chiaramente vedere gli affreschi come apparivano originariamente. Si ringrazia la pagina Facebook C'era una volta a Cortina per averci permesso di pubblicarla.

Lo Stadio del Ghiaccio

Anche se non si trova esattamente in Corso Italia, ci sembra il caso di citare lo Stadio Olimpico del Ghiaccio di Cortina . È stato realizzato in occasione dei VII Giochi Olimpici Invernali del 1956, ospitati a Cortina d'Ampezzo, i primi al mondo ad essere trasmessi in televisione. Al suo interno si svolsero le celebrazioni di apertura e di chiusura delle Olimpiadi e le competizioni sportive su ghiaccio. L'impianto fu costruito dall'impresa Viviani Donato e figli di Cornuda (TV).

In origine lo stadio era aperto e poteva ospitare fino a 12.000 persone, ma i costi di gestione per lo sgombero neve e le norme sull'obbligo di svolgere al coperto i grandi eventi su ghiaccio hanno costretto a coprire la pista di pattinaggio.

Dopo alcune polemiche, nel 2004, viene commissionata alla la ditta Costruzioni Cimolai Armando di Pordenone una copertura in acciaio e vetro per garantire l'uso dell'impianto anche nel periodo estivo o in condizioni di maltempo.

Al momento lo stadio ha una capienza di 7000 spettatori ed ospita le attività delle varie Società Sportive di sport su ghiaccio, oltre che un parco giochi all'aperto, accessibile nel periodo estivo. All'esterno dello stadio è possibile vedere il braciere olimpico, posto sopra una pedana in legno decorata con i cinque cerchi olimpici.

La pista di pattinaggio dello stadio del Ghiaccio di Cortina d'Ampezzo
Stadio del Ghiaccio di Cortina illuminato con il tricolore di notte
Monumento a Deodat de Dolomieu nei pressi dello stadio di Cortina
(1) Il parco giochi dello stadio. (2) Lo stadio del ghiaccio di notte (3) Monumento a Deodat de Dolomieu

Prima di procedere vi lascio con un paio di curiosità:

All'inizio del viale che conduce allo stadio è posizionato un grande sasso, dedicato a Déodat de Dolomieu. Déodat era uno studioso francese che, nel 1791, pubblicò un articolo su una roccia calcarea identificata nelle Alpi, che venne definita Dolomia proprio in suo onore.

Le Dolomiti sono talmente uniche nel loro genere da essere considerate Patrimonio Naturale dell'Umanità dall'Unesco, sia per la loro bellezza che per le loro caratteristiche geologiche.

Se volete sapere qualcosa di più sulle Dolomiti e la loro formazione, vi consigliamo di leggere il nostro articolo sulla storia geologica delle Dolomiti che trovate di seguito:

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Alexander Girardi Hall

Il Centro Polifunzionale Alexander Girardi Hall è un complesso creato con lo scopo di unire tradizione e servizi pubblici.

Nasce nel 2006 come sala polifunzionale e spazio congressi con 634 posti a sedere. Al suo interno possono essere organizzati concerti, feste e conferenze, oppure può essere utilizzato come cinema.

Gli esterni dell'Alexander Girardi Hall
Immagine di un concerto dei The Sun suonato all'interno delle sale dell'Alexander Girardi Hall
Il museo delle Regole d'Ampezzo
(1) Esterni dell'Alexander Girardi Hall. (2) Un concerto suonato all'interno. (3) Il museo delle Regole d'Ampezzo.

Come accennato in precedenza, negli spazi dell'Alexander Girardi Hall sono stati trasferiti anche il Museo delle Regole d'Ampezzo ed il Museo Paleontologico Rinaldo Zardini.

Il primo ha un grande valore storico per il comune di Cortina d'Ampezzo, in quanto rappresenta uno spaccato delle tradizioni ampezzane e della vita montana in quegli anni. Cliccando il link qui sotto verrete indirizzati alla sezione apposita sul nostro articolo dedicato:

Il secondo è un tributo a Rinaldo Zardini, un famoso paleontologo Ampezzano noto per aver scoperto migliaia di fossili negli strati Cassiani intorno a Cortina. La collezione di fossili è una delle più complete d'Europa e comprende alcuni esemplari di ambre vecchie milioni di anni. Qui sotto potete trovare il link al capitolo dedicato nel nostro articolo:

Il nome della struttura deriva da Alexander Girardi, un tenore austriaco nato nel 1850 da padre ampezzano, emigrato nel paese di Graz da Cortina d'Ampezzo. Ha interpretato diverse parti che lo hanno reso famoso nei teatri di Vienna e Parigi. È sepolto nel cimitero centrale di Vienna.

Negozi e locali

Prima di concludere il nostro articolo su cosa vedere in Corso Italia a Cortina vorremmo tornare un attimo verso il centro del paese. Corso Italia non è fatto solo di edifici storici. Cortina è famosa in tutto il mondo anche per le sue boutique alla moda e per i suoi locali, dove bere qualcosa dopo aver trascorso la giornata all'aperto o per mangiare un boccone.

Lo scopo di questa pagina non è quello di fare pubblicità a nessuno, né tantomeno di trascurare qualcun altro. Considerate quindi che i locali ed i negozi che andremo a consigliarvi sono quelli che, per un motivo o per l'altro, ci sono venuti in mente.

Va anche detto che siamo un piccolo paese: passeggiando per Corso Italia vedrete con i vostri occhi quali sono le vetrine o i locali che cattureranno maggiormente la vostra attenzione.

Vetrine del negozio Dior decorato per il natale
La galleria d'Arte Proietti in Corso Italia a Cortina
Gioielleria Bartorelli con addobbi natalizi
(1) Luci natalizie in un negozio del centro. (2) Una delle gallerie d'arte del centro. (3) Decorazioni invernali in Corso Italia.

Le più grandi marche hanno una vetrina a Cortina, quindi lungo il Corso troverete sicuramente qualche negozio dove fermarvi. Al momento le boutique più gettonate sono quelle delle grandi marche stilistiche, posizionate lungo tutto il Corso. Per citarne una, la boutique di Dior , un pop-up store realizzato in collaborazione con Franz Kraler. Oltre ai negozi di abbigliamento, Cortina è famosa anche per le sue gallerie d'Arte. Non è difficile, passeggiando per il centro, imbattersi in un'opera di De Chirico o Fontana esposta nella vetrina di qualche galleria.

Se state cercando un posto dove bere qualcosa o divertirvi le alternative sono molte, ma i bar più alla moda sono quelli del pieno centro. L'enoteca Baita Fraina , il Bar Sport ed il Janbo sono i locali più affollati, ma l'aperitivo alla Suite , sotto il campanile, forse è quello più di tendenza.

Se volete approfondire l'argomento su dove divertirsi a Cortina, vi consigliamo di leggere la nostra pagina di approfondimento di seguito:

Se, al contrario, vi fosse venuta un po' di fame, vi consigliamo invece di leggere il nostro articolo su dove mangiare a Cortina d'Ampezzo, per tutte le tasche, che trovate di seguito:

Nonostante il centro sia il punto dove si trovano gran parte dei negozi, il modo migliore per scoprire Cortina è di andare un po' a caso. Non abbiate paura di entrare in qualche strada poco frequentata, avendo come riferimento il campanile è praticamente impossibile perdersi.

Cortina, inoltre, è un paese molto tranquillo, dove è estremamente difficile avere problemi, anche nelle vie meno frequentate nessuno vi disturberà.

Per fare qualche esempio di cosa è possibile trovare allontanandosi di pochi passi da Corso Italia, tornate nella piazza del palazzo delle Poste. Proseguendo pochi metri verso il campanile troverete un altro dei locali da aperitivo più frequentati di Cortina: Villa Sandi .

In pochissimi minuti è possibile raggiungere anche la stazione di Cortina, nelle cui vicinanze si possono trovare l'ottima gelateria Da Po' e la passeggiata dell'ex ferrovia , dove è possibile camminare verso sud e verso nord per chilometri, con una pendenza regolare adatta a non stancarsi troppo.

Sempre vicino alla stazione, ogni martedì e ogni venerdì mattina, si svolge il tradizionale mercato, con bancarelle che vendono prodotti di vario tipo, dagli alimentari alle scarpe. Se volete il pollo arrosto, vi consigliamo di prenotare.

Conclusione

Sperando che questa pagina su cosa vedere in Corso Italia a Cortina vi sia piaciuta, vi ricordiamo che potete leggere tutti gli articoli che abbiamo scritto su Cortina d'Ampezzo cliccando qui.

Se volete ringraziarci del lavoro svolto, potete darci un piccolo contributo visitando la pagina Sostienici. Se, invece, volete suggerire una modifica, nella sezione Info e Contatti troverete i diversi modi per raggiungerci.