I musei delle Regole

I tre musei delle Regole di Cortina: due si trovano nelle sale dell'Alexander Hall ed uno si trova alla "Ciasa de ra Regoles". Comprendono una collezione artistica, una collezione di fossili ed un museo etnografico.

Introduzione

I Musei delle Regole di Cortina d'Ampezzo sono tre musei che hanno lo scopo di mantenere viva la cultura e la tradizione ampezzane.

Tutti i musei sono stati creati e vengono gestiti dalle Regole d'Ampezzo, un'istituzione secolare per la tutela del territorio, nata con lo scopo di preservare i boschi ed i pascoli dallo sfruttamento e di garantirne un utilizzo responsabile da parte dei Regolieri, ovvero gli abitanti originari di Cortina.

Ad oggi i compiti delle Regole si sono evoluti e comprendono anche la gestione del loro patrimonio, compreso quello culturale.

... hanno lo scopo di mantenere viva la cultura e la tradizione in Ampezzo...

Per semplificare al massimo il compito delle Regole, potremmo dire che il territorio di Cortina è di proprietà di tutte le famiglie originarie e che nessuno può vendere, costruire o speculare su queste terre senza che la maggioranza degli aventi diritto di voto sia d'accordo, garantendo in questo modo la tutela del territorio da molti secoli.

Il lavoro svolto da questa istituzione è stato così ben fatto che due famosi ampezzani hanno deciso di regalare proprio alle Regole d'Ampezzo la loro collezione, in modo da preservarla per le future generazioni.

Stiamo parlando di Mario Rimoldi e Rinaldo Zardini, a cui sono dedicati i due omonimi musei gestiti dalle Regole d'Ampezzo.

La pinacoteca Rimoldi a Ciasa de ra Regoles, a Cortina d'Ampezzo
Fossili e piccozza al museo paleontologico Rinaldo Zardini
Il piano interrato del museo delle regole di Cortina all'Alexander Hall
(1) La pinacoteca Rimoldi a Cortina. (2) Museo paleontologico Zardini. (3) Il museo delle Regole d'Ampezzo.

Il Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi è una pinacoteca allestita all'interno della Ciasa de Ra Regoles , mentre il museo paleontologico Rinaldo Zardini ed il Museo etnografico delle Regole d'Ampezzo sorgono all'interno dell'Alexander Hall , un centro polifunzionale che sorge a pochi passi dal centro di Cortina, che può essere facilmente raggiunto a piedi.

A volte, all'interno di queste strutture, è possibile assistere a diverse mostre temporanee, spesso curate da ospiti di Cortina, come ad esempio Vittorio Sgarbi. Nei prossimi capitoli vedremo i tre musei nel dettaglio.

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Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi

Il Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina d'Ampezzo è stato inaugurato nel 1974 a seguito della donazione da parte della vedova di Mario Rimoldi, la signora Rosa Braun, della sua collezione a favore delle Regole d'Ampezzo.

La raccolta vanta oltre 300 opere ed è considerata una delle collezioni private tra le più complete per l'arte moderna italiana.

Ra Ciasa de ra Regoles, dove le opere sono esposte
Gli interni della Ciasa de ra Regoles
Le sale del Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi a Cortina
(1) Ra Ciasa de ra Regoles di Cortina. (2) Interni della Ciasa de ra Regoles. (3) Le sale del Museo d'Arte.

All'interno del museo sono esposte le opere di molti grandi pittori italiani di inizio 900, tra cui artisti del calibro De Chirico, Morandi, Martini, De Pisis e Rotella.

L'esposizione è sviluppata su due piani e vi permetterà di osservare molte grandi opere, come ad esempio il Soldatino francese di de Pisis, le Bagnanti di Carena, la Zolfara di Guttuso, il San Sebastiano di Garbari, l'Ile des charmes di Savinio ed il Concerto di Campigli, ma non solo.

Senza dubbio vale la pena fare una visita, sia che siate amanti dell'arte o semplici curiosi, anche perché il costo del biglietto è davvero molto onesto. Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale.

... artisti del calibro De Chirico, Morandi, Martini, De Pisis e Rotella...

Rimoldi, oltre che un grande appassionato di arte, è stato un personaggio molto importante per la crescita culturale di Cortina d'Ampezzo, sia come sindaco che come presidente di diverse associazioni culturali.

La vita del mecenate è stata molto intensa, dopo aver intrapreso gli studi alberghieri a Roma si appassiona di arte e comincia a collezionare opere di artisti emergenti, come De Pisis.

In seguito all'ampliamento della sua collezione si è creato molti agganci nell'ambiente artistico dell'epoca, che lo hanno portato ad organizzare diverse mostre a Cortina, prima a carattere provinciale e successivamente nazionale.

Una sedia dove godere dell'Opera
Due statue esposte nel museo ampezzano
Alcune opere esposte nel Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi
(1) Una sedia dove godere dell'Opera. (2) Due statue esposte al museo. (3) Alcune opere esposte a Cortina.

Oltre che un grande appassionato d'Arte, Rimoldi è stato anche il gestore dell'Hotel Corona di Cortina. Negli anni ha ospitato diversi artisti tra cui, ad esempio, Giorgio De Chirico, che qui ha trascorso le vacanze di Natale, componendo anche una poesia per l'occasione.

La vita di Rimoldi è stata senza dubbio molto piena, se volete approfondire ulteriormente vi invitiamo a leggere la pagina di Wikipedia a lui dedicata.

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Museo paleontologico Rinaldo Zardini

Il museo paleontologico Rinaldo Zardini nasce nel 1974, grazie ad una donazione di Rinaldo Zardini che, con la sua generosità, ha voluto far conoscere la geologia e la paleontologia delle Dolomiti Ampezzane a tutti gli appassionati.

Si tratta di una delle più grandi collezioni di fossili esistenti, oltre 20.000 esemplari appartenenti ad oltre 1000 specie diverse. Al suo interno è possibile vedere moltissimi reperti di creature marine che vivevano in queste zone, prima che la deriva dei continenti facesse emergere le Dolomiti fuori dall'acqua.

I fossili sono perfettamente conservati e, nella maggior parte dei casi, è possibile vedere anche i più piccoli particolari, come i buchi con cui le spugne assorbivano l'acqua, nonostante siano passati quasi 250 milioni di anni.

... Si tratta di una delle più grandi collezioni di fossili esistenti, oltre 20.000 esemplari...

Studiosi da ogni parte del mondo vengono a visitare questa collezione che, negli anni, è stata ulteriormente ampliata, grazie all'aiuto di molti appassionati, che hanno portato alla luce nuovi esemplari, tra cui anche fossili vegetali.

Tra i materiali più significativi sono esposti numerosi esemplari di Megalodon bivalve, organismi adattati a un ambiente marino tropicale poco profondo, come quello che ha preceduto la genesi delle Dolomiti. Un piccolo spazio è dedicato anche alla ricostruzione dello studio personale di Zardini.

Esposizione al Museo paleontologico Rinaldo Zardini di Cortina d'Ampezzo
Ricostruzione dello studio di Rinaldo Zardini a Cortina
Vista in dettaglio del fossile bivalve Megalodon
(1) Esposizione al Museo paleontologico. (2) Ricostruzione dello studio di Rinaldo. (3) Dettaglio del Megalodon bivalve.

La collezione è una delle più complete d'Europa e comprende anche alcuni esemplari di ambre vecchie milioni di anni. Non tutti sanno, a proposito, che Cortina è una zona molto interessante dal punto di vista paleontologico.

Sotto le Tofane sono stati scoperti gli invertebrati conservati in ambra più antichi del mondo. Essi hanno oltre 230 milioni di anni e sono precedenti di 100 milioni di anni a qualsiasi altro ritrovamento globale di invertebrati preservati nell'ambra, meritando così il nome di Ampezzoa triassica.

Questa scoperta è stata davvero molto importante per i geologi di tutto il mondo, si potrebbe dire che ha cambiato la storia, qui potete leggere un articolo del Corriere che ne parla.

Il Museo paleontologico Rinaldo Zardini è, senza ombra di dubbio, un bellissimo museo, ideale anche per i bambini, in quanto è possibile osservare la storia del mondo con i propri occhi, e non sui libri di testo.

Sinceramente vogliamo consigliare la visita di questo museo a tutti, in quanto è oggettivamente interessante, anche al di fuori dell'ambiente puramente didattico. Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale.

Le sale del Museo paleontologico Rinaldo Zardini di Cortina
Alcuni fossili esposti in una vetrina
Un dettaglio dei fossili più piccoli, ma non meno interessanti
(1) Le sale del Museo paleontologico. (2) Fossili esposti in una vetrina. (3) Un dettaglio dei fossili più piccoli.

Vogliamo concludere questo capitolo con due parole su Rinaldo Zardini. Nasce a Cortina nel 1902 ed è sempre stato un grande appassionato di fotografia.

La sua attività naturalistica inizia con la catalogazione della biodiversità ampezzana, di cui è possibile vedere i risultati nella prima stanza del museo.

Nel 1935 Rinaldo raccolse il suo primo fossile e, da allora, continuò a raccogliere, studiare e catalogare diversi reperti fossili, arrivando ad avere una delle collezioni più grandi e di maggiore interesse al mondo. Gran parte degli studi di Zardini si concentrano sulle faune cassiane dell'era ladinica, una delle epoche del triassico.

Approfondì così bene l'argomento dei fossili che i suoi libri sono diventati testi di studio universitari. L'opera più importante di Zardini fu senza dubbio "Fossili di Cortina: atlante degli Echinodermi" del 1973.

Il contributo di Zardini nel mondo dei fossili fu così ampio che gli venne conferita la laurea "honoris causa" in scienze naturali e venne nominato ricercatore affiliato dello Smithsonian Institute di Washington.

Se l'argomento vi interessa, vi invitiamo anche a leggere il nostro articolo sulla storia geologica delle Dolomiti e la loro formazione. Potete cliccarlo qui sotto:

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Museo etnografico delle Regole d'Ampezzo

Il Museo Etnografico Regole d'Ampezzo è un'esposizione dedicata alla cultura e alla tradizione ampezzana. Questo patrimonio culturale è stato preservato, nel corso dei secoli, grazie alla vigilanza sul territorio da parte delle "Regole d'Ampezzo".

La sede del museo è stata ricavata in una storica segheria alla veneziana, il cui edificio è stato completamente ristrutturato.

La vista dall'esterno del Museo etnografico delle Regole d'Ampezzo a Cortina
Una sala del museo di Cortina
Abiti storici ampezzani esposti al museo etnografico delle regole
(1) Il museo etnografico dall'esterno. (2) Una sala del museo di Cortina. (3) Alcuni abiti storici ampezzani.

Il museo è strutturato su tre piani, ognuno dedicato ad un tema specifico, ma tutti riguardanti la storia di Cortina e delle Regole d'Ampezzo.

Si passa dalla vita in montagna, con gli approfondimenti sulle varie attività silvo pastorali, alle ingegnose soluzioni adottate per garantire a tutte le famiglie uno stile di vita equo.

Per secoli, ed in parte ancora oggi, la vita in Ampezzo era regolamentata dai Laudi, ovvero uno statuto di diritti e doveri dei partecipanti alle Regole, detti Regolieri. Tutto questo era fatto, ad esempio, per permettere agli abitanti di ricevere gratuitamente il legname per le riparazioni di casa o per il fuoco, garantendo l'equità della divisione e la sostenibilità della raccolta della legna.

Oltre alle testimonianze di quello stile di vita, è possibile vedere alcune delle opere di artigianato locali, come la filigrana d'argento o i vestiti tradizionali.

... tutti riguardanti la storia di Cortina e delle Regole d'Ampezzo...

Tra tutte le curiosità ce ne sono due che più hanno particolarmente attirato la nostra attenzione. La prima è, senza dubbio, il Fucile Gilardoni, la prima arma letale ad aria compressa al mondo. Era molto silenzioso e non faceva fumo quando sparava, quindi era molto utile. Fu costruito da Bartolomeo Gilardoni, orologiaio e fabbro di Cortina d’Ampezzo.

La seconda è la ricostruzione del Castello di Podestagno, un tempo roccaforte fondamentale per la difesa d'Ampezzo, ed oggi presente solo come ruderi. Per chi volesse visitare la Rocca di Podestagno esiste una bellissima passeggiata che, da Ra Stua, porta alla roccaforte, ne parliamo nella pagina qui sotto:

La sala del museo con il meccanismo dell'orologio del campanile di cortina
Una ricostruzione del castello di Podestagno
Alcune fotografie d'epoca, esposte nel museo etnografico
(1) La sala con il meccanismo dell'orologio. (2) Ricostruzione del castello di Podestagno. (3) Alcune fotografie d'epoca.

Oltre a queste due opere è comunque possibile vedere altri reperti singolari, come ad esempio il meccanismo originale dell'orologio del campanile di Cortina, oltre che altri interessanti strumenti della vita in Ampezzo, corredati da fotografie e schede descrittive molto interessanti.

Sicuramente il Museo Etnografico delle Regole d'Ampezzo è una visita d'obbligo per chiunque sia affascinato dalla vita nel passato, che era senza dubbio meno facile della nostra, e da chiunque abbia a cuore la tradizione ampezzana.

Per chi volesse maggiori informazioni, è possibile visitare il sito ufficiale del museo, da cui è possibile accedere anche al canale Youtube del museo etnografico, dove vengono descritte alcune delle opere esposte.

I tre musei delle regole d'Ampezzo sono, sicuramente, delle ottime alternative per trascorrere qualche ora a Cortina d'Ampezzo, specialmente se il tempo non è dei migliori. Si tratta inoltre di luoghi molto educativi, specialmente per le nuove generazioni e per i ragazzi che stanno formando la propria coscienza e il proprio intelletto.

I musei sono, inoltre, centri per la comunità, che permettono di conoscere culture diverse dalla propria. I musei sono fonte d'ispirazione per tutti e consigliamo di visitarne almeno uno ogni volta che andate in vacanza in un luogo nuovo.

Conclusione

Sperando che questa pagina sui musei delle Regole di Cortina d'Ampezzo vi sia piaciuta, vi ricordiamo che potete leggere tutti gli articoli che abbiamo scritto su Cortina d'Ampezzo cliccando qui.

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