Il percorso
Punto di partenza: Sant'Uberto Lunghezza: 3 kilometri Dislivello positivo: 100 metri Andata e ritorno: Circa mezz'ora Destinazione: Podestagno GPX: Scarica il percorso in GPXLa Mappa
Introduzione
Quella che dal parcheggio di Sant'Uberto porta alla Rocca di Botestagno è una semplice passeggiata, alla portata di tutti, che vi impegnerà per meno di un ora e vi permetterà di visitare uno dei punti di maggior interesse storico per Cortina d'Ampezzo, oltre che godere di un panorama mozzafiato sulla Valle del Boite.
La gita può essere trovata nella Cartina Tabacco 003 - Cortina d'Ampezzo e Dolomiti Ampezzane e segue il Sentiero 201.
Si tratta di un giro davvero molto semplice e non particolarmente stancante. La durata del tragitto è di circa venti minuti per l'andata ed altrettanti per il ritorno, per questo motivo vi consigliamo di valutare anche la deviazione fino a Ospitale, dove visitare la chiesa più vecchia di Cortina ed una delle locande più antiche d'Italia.
Come arrivare
Il parcheggio di Sant'Uberto, punto di partenza dell'escursione, è un ampio piazzale in ghiaia dove è possibile parcheggiare l'automobile con 5€ al giorno. In alta stagione è consigliabile arrivare la mattina presto, per non trovare tutti i posti auto occupati. Dal centro di Cortina, Sant'Uberto dista all'incirca quindici minuti di auto.
Nel caso in cui il parcheggio sia pieno, potete proseguire lungo la statale in direzione Dobbiaco e provare a parcheggiare sulle poche piazzole lungo la strada, stando molto attenti a non bloccare la carreggiata, per evitare di prendere una multa.
Se non avete l'auto, potete valutare di prendere un Taxi. Da Cortina il costo sarà, indicativamente, di 30€. E' possibile trovare i Taxi sia in Piazza Roma che alla stazione delle corriere.
Se preferite usare i mezzi pubblici, la soluzione migliore è quella di prendere la corriera in direzione Dobbiaco, che ha una fermata non troppo distante dal Castello di Botestagno, all'altezza della casa cantoniera di Podestagno. In questo caso, potete evitare il primo pezzo dell'escursione e partire direttamente dal capitolo della casa cantoniera. Attenzione, in quanto i posti disponibili sono davvero pochi.
Purtroppo le corriere che vanno verso Dobbiaco non sono molte, ne passa circa una ogni due ore, anche se in alta stagione il numero potrebbe aumentare. Per sapere gli orari precisi, vi consigliamo di rivolgervi alla biglietteria delle corriere in stazione. Attenzione, potrebbe essere chiusa in pausa pranzo.
Escursione
Una volta raggiunto il parcheggio di Sant'Uberto, dovete cercare la strada che vi porterà alla casa cantoniera, che risulta essere leggermente defilata. Qui dovete fare un po' di attenzione, in quanto il castello non è ben segnalato e potreste rischiare di sbagliare direzione.
La cosa migliore per non fare confusione, dall'ampio piazzale in ghiaia, è quella di tornare a piedi verso la strada statale e prendere il primo incrocio verso sinistra, proprio alla fine del piazzale, dove la strada è stata è bloccata da una sbarra e da un divieto di transito per gli autoveicoli.
Anche se verrebbe istintivo seguire le persone, non dovete proseguire in direzione Ra Stua e nemmeno scendere verso Fiames. Probabilmente sarete pochissimi a fare questa strada, in questo caso vuol dire che è la direzione giusta.
Una volta attraversata la sbarra proseguite in leggera salita per circa dieci minuti, costeggiando la statale in direzione Dobbiaco, sino a quando non vedrete in lontananza una vecchia casa cantoniera rossa, il punto di arrivo della prima parte dell'escursione.
Una volta raggiunta la casa cantoniera, dovete attraversare il sottopassaggio e dirigervi dall'altra parte della strada. Una curiosità, la casa si chiama così perché in passato accoglieva i cantonieri, ovvero gli operai incaricati alla manutenzione delle strade,



Dopo aver attraversato la strada, troverete una tabella del parco naturale delle Dolomiti d'Ampezzo con alcune indicazioni sulla zona che state visitando. Da qui, dovete prendere la strada verso destra, come chiaramente indicato dall'abbondante segnaletica.
In pochi minuti attraverserete in prato che delimita il Cason de Podestagno, una baita di proprietà delle Regole d'Ampezzo che può essere affittata giornalmente dai Regolieri, ovvero gli eredi delle famiglie originarie ampezzane. Da qui basta un piccolissimo sforzo per superare la salita che vi separa dai ruderi del castello.



La zona delle rovine del castello di Botestagno è stata da poco valorizzata, installando delle interessanti tabelle informative sulla storia del luogo, riportando alla luce dei nuovi resti ed installando parapetti in legno per la sicurezza dei visitatori. Come già accennato in precedenza, da qui è possibile godere di una splendida vista su tutta la valle ampezzana, ed è evidente per quale motivo si sia deciso di costruire un avamposto in questa posizione.



Una volta completata la visita alle rovine della rocca di Podestagno, potete prendere la stessa strada che avete utilizzato in precedenza per tornare all'automobile. Visto la semplicità dell'escursione che avete appena effettuato, vi consigliamo però una piccola deviazione.
Dalla tabella del parco naturale delle Dolomiti d'Ampezzo, invece che girare verso sinistra ed attraversare il sottopassaggio, potete proseguire lungo la strada in ghiaia in direzione Ospitale. In questo modo vi congiungerete al tragitto della Ex Ferrovia ed in circa 2,5 kilometri raggiungerete l'omonimo Ristorante Ospitale, che fuori dagli orari dei pasti svolge anche servizio bar. Qui potrete ristorarvi in una delle locande più antiche d'Italia, in attività dall'undicesimo secolo, ma potrete visitare anche la splendida chiesetta del 1226, la più antica di Cortina.
La deviazione dovrebbe impegnarvi per circa un'ora. Nonostante non sia presente sulla mappa che vi abbiamo presentato, la strada è perfettamente segnalata ed è praticamente impossibile sbagliare. L'unica attenzione che dovrete avere è quella di ricordarvi di tornare in direzione Podestagno, in quanto se al ritorno proseguirete dritti lungo la ex ferrovia, vi ritroverete sul ponte che attraversa il rio Felizon, che potreste aver visto dal castello. In questo caso niente di grave, sarà sufficiente tornare indietro per qualche metro e prendere una delle strade per Podestagno, sempre perfettamente segnalate.
Curiosità
Prima di concludere, vogliamo darvi qualche informazione in più sul luogo che avete appena visitato. I più attenti di voi si saranno accorti che a volte il nome del castello appare come Podestagno, mentre altre volte appare come Botestagno. Vogliamo assicurarvi che non si tratta di un errore di battitura, in nome del luogo deriva infatti da Boite-Stein, ovvero roccia sul fiume Boite. In tedesco viene tradotto in Peutelstein. Con il passare del tempo, probabilmente le due definizioni si sono fuse in Pode-stagno. Ad oggi entrambe le forme risultano corrette.
Un'altra cosa che pochissimi sanno è che Gregorio Vecellio, padre del famoso pittore Tiziano Vecellio, verso la fine del 1400 fu reggente della Rocca di Podestagno, oltre che sovrintendente per il castello di Pieve, consigliere e capitano delle Milizie per la Serenissima. La sua infatti era una famiglia molto potente in Cadore, ed a quel tempo Ampezzo era sotto la giurisdizione di Pieve.
Il Castello di Podestagno era un'antico avamposto che sorgeva a difesa di Cortina fin dall'ottavo secolo, ma divenne fondamentale in seguito alla conquista del territorio da parte di Venezia e successivamente dall'impero d'Asburgo. Se siete interessati al passato di Cortina e della rocca di Podestagno, vi invitiamo a leggere la sezione dedicata sulla pagina della storia d'Ampezzo:
Nel Museo etnografico delle Regole d'Ampezzo esiste una riproduzione della rocca di Podestagno, prima che fosse distrutta. Se volete vedere la fotografia, vi consigliamo di visitare la pagina sui musei di Cortina:
L'ultima curiosità riguarda invece il sottopassaggio che avete attraversato all'altezza della casa Cantoniera. Questa struttura inizialmente non era stata realizzata per il passaggio delle persone, ma per permettere ai cervi di passare sotto la strada statale senza rischiare di essere investiti. Questi animali infatti seguono sempre gli stessi sentieri, ed in questo punto c'era un forte passaggio.
Informazioni utili
L'escursione al castello di Podestagno è praticabile solo nel periodo estivo, visto che in inverno il tragitto non è battuto e viene attraversato dalle piste di fondo. Di solito, i mesi più indicati per l'escursione sono quelli che vanno tra Maggio e Novembre. Si tratta di una stima leggermente cautelativa, ma purtroppo non è possibile sapere in anticipo quanto nevicherà e quando la neve si scioglierà.
Non è richiesto l'uso di un abbigliamento escursionistico, ma considerato che buona parte della strada è in ghiaia, si consiglia un abbigliamento sportivo e scarpe indicate. Sarebbe comunque consigliabile avere uno zaino con almeno un po' di acqua, una merendina ed una giacca per la pioggia. Se siete alle prime armi, vi consigliamo di leggere i nostri consigli per affrontare un'escursione in tranquillità:
Vogliamo sottolineare che, nel territorio di Cortina, ci sono delle regole da rispettare. Le principali sono:
- È severamente vietato accendere fuochi.
- È severamente vietato raccogliere piante e fiori.
- È vietato il campeggio libero.
- È vietato abbandonare immondizie.
- È obbligatorio tenere gli animali domestici al guinzaglio.
Conclusione
Sperando che la passeggiata dal parcheggio di Sant'Uberto alla Rocca di Podestagno vi sia piaciuta, vi ricordiamo che potete leggere tutti gli articoli che abbiamo scritto su Cortina d'Ampezzo cliccando qui.
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