Gita a Cortina: Da Sant'Uberto a Bodestagno

Un'escursione adatta a tutti che, dal parcheggio di Sant'Uberto porta fino ai resti della Rocca di Podestagno, un'antico castello, da cui si gode di una splendida vista sulla valle d'Ampezzo.

Il percorso

Punto di partenza: Sant'Uberto Lunghezza: 3 kilometri Dislivello: 100 metri Durata: Circa mezz'ora Destinazione: Podestagno GPX: Scarica il percorso in GPX

La Mappa

Introduzione

Quella che dal parcheggio di Sant'Uberto porta alla Rocca di Bodestagno è una semplice passeggiata, alla portata di tutti, che vi impegnerà per meno di un ora e vi permetterà di visitare uno dei punti di maggior interesse storico per Cortina d'Ampezzo, oltre che godere di un panorama mozzafiato sulla valle. Il Castello di Podestagno era un'antico avamposto che sorgeva a difesa di Cortina fin dall'ottavo secolo, ma divenne fondamentale in seguito alla conquista del territorio da parte di Venezia e successivamente dall'impero d'Asburgo. Se siete interessati al passato di Cortina e della rocca di Podestagno, vi invitiamo a leggere la sezione dedicata sulla pagina della storia d'Ampezzo.

Si tratta di un giro davvero molto semplice e non particolarmente stancante. La durata del tragitto è di circa 20 minuti per l'andata ed altrettanti per il ritorno, per questo motivo vi consigliamo di valutare anche la deviazione fino al ristornate Ospitale, un'antica locanda dove ristorarsi e visitare la chiesa più antica di Cortina.

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Escursione

L'escursione parte dal parcheggio di Sant'Uberto , punto di partenza di molte altre escursioni, e quindi abbastanza trafficato, specialmente nei periodi di alta stagione. Una volta parcheggiata la macchina, dovete cercare la strada che vi porterà alla casa cantoniera, che é leggermente defilata. Qui dovete fare un po' di attenzione, in quanto il castello non è ben segnalato e potreste rischiare di sbagliare direzione.

Nel caso non abbiate l'automobile, è possibile raggiungere il parcheggio anche con la corriera in direzione Dobbiaco, anche se la fermata è nei pressi della casa cantoniera, di cui parleremo in seguito. Per maggiori informazioni, potete rivolgervi all' info point in centro , oppure presso la biglietteria della stazione .

La cosa migliore per non fare confusione è quella di parcheggiare la macchina sull'ampio piazzale in ghiaia, dopodiché tornare a piedi verso la strada statale e prendere il primo incrocio verso sinistra, proprio alla fine del piazzale, dove la strada è stata è bloccata da una sbarra e da un divieto di transito per gli autoveicoli. Anche se verrebbe istintivo seguire le persone, non dovete proseguire in direzione Ra Stua e nemmeno scendere verso Fiames. Probabilmente sarete pochissimi a fare questa strada, in questo caso vuol dire che è la direzione giusta.

Una volta attraversata la sbarra proseguite in leggera salita per circa 10 minuti, costeggiando la statale in direzione Dobbiaco, sino a quando non vedrete in lontananza una vecchia casa cantoniera rossa , il punto di arrivo della prima parte dell'escursione. Se volete accorciare ulteriormente la passeggiata o non trovate posto al parcheggio di Sant'Ubertus è possibile parcheggiare l'auto anche qui, ma i posti disponibili sono davvero pochi. Una volta raggiunta la casa cantoniera, dovete attraversare il sottopassaggio e dirigervi dall'altra parte della strada.

L'innesto della strada dal parcheggio di Sant'Uberto
La casa cantoniera attraverso gli alberi
Il sottopassaggio da attraversare per dirigersi verso Bodestagno
(1) L'innesto della strada. (2) La casa cantoniera nel bosco. (3) Il sottopassaggio.

Dopo aver attraversato la strada, troverete una tabella del parco naturale delle Dolomiti d'Ampezzo con alcune indicazioni sulla zona che state visitando. Da qui dovete prendere la strada verso destra, come chiaramente indicato dall'abbondante segnaletica. In pochi minuti attraverserete in prato che delimita il Cason de Podestagno, una baita di proprietà delle Regole d'Ampezzo che può essere affittata giornalmente dai Regolieri, ovvero gli eredi delle famiglie originarie ampezzane. Da qui basta un piccolissimo sforzo per superare la salita che vi separa dai ruderi del castello.

La tabella del parco naturale delle Dolomiti Ampezzane
Uno scorcio del Cason de Podestagno
La salita che vi porterà ai resti del castello
(1) Tabella del Parco Naturale. (2) Scorcio del Cason de Podestagno. (3) La salita verso il castello.

La zona delle rovine del castello di Bodestagno è stata da poco valorizzata, installando delle interessanti tabelle informative sulla storia del luogo, riportando alla luce dei nuovi resti ed installando parapetti in legno per la sicurezza dei visitatori. Come già accennato in precedenza, da qui è possibile godere di una splendida vista su tutta la valle ampezzana, ed è evidente per quale motivo si sia deciso di costruire un avamposto in questa posizione.

Osservando il panorama è possibile vedere anche il ponte costruito per permettere alla ex ferrovia di attraversare il Rio Felizon, un affluente del fiume Boite. Ad oggi il ponte può essere attraversato a piedi o in bicicletta, seguendo la strada bianca da Fiames in direzione Dobbiaco.

Il panorama dal punto di osservazione della rocca di Podestagno
Le rovine del castello di Podestagno
Una delle tabelle informative installate dalle regole d'Ampezzo
(1) Panorama mozzafiato. (2) Le rovine del castello. (3) Tabella informativa.

Una volta completata la visita alle rovine della rocca di Bodestagno, potete prendere la stessa strada che avete utilizzato in precedenza per tornare all'automobile. Visto la semplicità dell'escursione che avete appena effettuato, vi consigliamo però una piccola deviazione.

Dalla tabella del parco naturale delle Dolomiti d'Ampezzo, invece che girare verso sinistra ed attraversare il sottopassaggio, potete proseguire lungo la strada in ghiaia in direzione Ospitale. In questo modo vi congiungerete al tragitto della Ex Ferrovia ed in circa 2,5 kilometri raggiungerete l'omonimo Ristorante Ospitale , che fuori dagli orari dei pasti svolge anche servizio bar. Qui potrete ristorarvi in una delle locande più antiche d'Italia, in attività dall'undicesimo secolo, ma potrete visitare anche la splendida chiesetta del 1226, la più antica di Cortina.

La deviazione dovrebbe impegnarvi per circa un'ora. Nonostante non sia presente sulla mappa che vi abbiamo presentato, la strada è perfettamente segnalata ed è praticamente impossibile sbagliare. L'unica attenzione che dovrete avere è quella di ricordarvi di tornare in direzione Podestagno, in quanto se al ritorno proseguirete dritti lungo la ex ferrovia vi ritroverete sul ponte di cui abbiamo parlato in precedenza. In questo caso niente di grave, sarà sufficiente tornare per qualche metro sui vostri passi e prendere una delle strade per Podestagno, sempre perfettamente segnalate.

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Curiosità

Prima di concludere vogliamo darvi qualche informazione in più sul luogo che avete appena visitato. I più attenti di voi si saranno accorti che a volte il castello è stato descritto come Podestagno, mentre altre volte appare il nome di Bodestagno. Vogliamo assicurarvi che non si tratta di un errore di battitura, in nome del luogo deriva infatti dal tedesco Boite-Stein, ovvero roccia sul fiume Boite. Con la dominazione da parte della Repubblica di Venezia il nome è stato italianizzato e la pronuncia si è ammorbidita, passando dalla B alla P. Ad oggi entrambe le forme risultano corrette.

Un'altra cosa che pochissimi sanno è che Gregorio Vecellio, padre del famoso pittore Tiziano Vecelio, verso la fine del 1400 fu reggente della Rocca di Podestagno, oltre che sovrintendente per il castello di Pieve, consigliere e capitano delle Milizie per la Serenissima. La sua infatti era una famiglia molto potente in Cadore, ed a quel tempo Ampezzo era sotto la giurisdizione di Pieve.

Nel Museo etnografico delle Regole d'Ampezzo esiste una riproduzione della rocca di Podestagno, prima che fosse stata distrutta. Se volete vedere la fotografia, vi consigliamo di visitare la pagina sui musei di Cortina.

L'ultima curiosità riguarda invece il sottopassaggio che avete attraversato all'altezza della casa Cantoniera. Questa struttura inizialmente non era stata realizzata per il passaggio delle persone, ma per permettere ai cervi di passare sotto la strada statale senza rischiare di essere investiti. Questi animali infatti seguono sempre gli stessi sentieri, ed in questo punto c'era un forte passaggio. Se vuoi sapere di più sugli animali che frequentano la valle ampezzana, leggi la pagina dedicata.

Conclusione

Sperando che la passeggiata dal parcheggio di Sant'Uberto alla Rocca di Bodestagno vi sia piaciuta, vi ricordiamo che potete leggere tutti gli articoli che abbiamo scritto su Cortina d'Ampezzo cliccando qui.

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