Il percorso
Punto di partenza: Passo Falzarego Lunghezza: 8 kilometri Dislivello positivo: 400 metri Andata e ritorno: Circa 1 ora e mezza Destinazione: Rifugio Dibona GPX: Scarica il percorso in GPXLa Mappa
Introduzione
L'escursione che permette di raggiungere il Rifugio Dibona dal parcheggio sul Passo Falzarego è una gita facile, alla portata di tutti, purché con un minimo di allenamento a causa del dislivello di circa 400 metri.
La gita può essere trovata nella Cartina Tabacco 003 - Cortina d'Ampezzo e Dolomiti Ampezzane e sale lungo il Sentiero 403.
Questa gita è molto amata dai residenti di Cortina, in quanto non è troppo faticosa, ma abbastanza da concedersi un pranzo gratificante. Considerato che la strada è aperta anche al traffico, vi consigliamo di evitarla nei momenti di massima confusione, come ad esempio le due settimane a cavallo di ferragosto.
Come arrivare
Il parcheggio sul Passo Falzarego, punto di partenza dell'escursione, è un piccolo piazzale in ghiaia dove è possibile parcheggiare l'automobile gratuitamente, per questo motivo in alta stagione è consigliabile arrivare la mattina presto, per non trovare tutti i posti occupati. Dal centro di Cortina, dista all'incirca venti minuti di auto.
Nel caso in cui il parcheggio sia pieno, potete proseguire e provare a parcheggiare sulle piazzole lungo la strada, stando attenti a non bloccare la carreggiata. Se non trovate nessun posto libero, se proseguite fino in località Cianzopè troverete un ampio parcheggio in ghiaia, dove dovreste riuscire a parcheggiare senza troppe difficoltà.
Se preferite usare i mezzi pubblici, la soluzione migliore è quella di prendere la corriera in direzione Passo Falzarego e scendere alla fermata del Cason dei Caai. Si tratta del nome specifico della fermata, indicato anche sugli orari delle corriere, ma agli autisti o all'ufficio informazioni vi consigliamo di chiedere della fermata per il rifugio Dibona, che risulta molto più familiare.
Purtroppo le corriere che vanno verso il passo non sono molte, per conoscere gli orari precisi, vi consigliamo di rivolgervi alla biglietteria delle corriere in stazione. Attenzione, potrebbe essere chiusa in pausa pranzo.
Escursione
L'escursione ha inizio all'incrocio tra la strada statale e la deviazione verso il Rifugio Dibona. Il punto esatto può essere facilmente identificato da una struttura in legno che impedisce l'accesso ai camper, indicante Pomedes - Tofana e dalla tabella delle Regole d'Ampezzo, su cui potrete trovare interessanti informazioni sul luogo.
La prima parte del tragitto è asfaltata ed aperta al traffico, per questo motivo consigliamo di mantenersi sul bordo della carreggiata, stando attenti agli eventuali autoveicoli.



Dopo circa dieci minuti raggiungerete le malghe di Fedaròla. Questi edifici, in passato, erano utilizzati come stalle per il pascolo estivo delle pecore. Il nome deriva da féda, che in ampezzano significa pecora. Da qui la gita prosegue per circa trenta minuti, sempre lungo la strada asfaltata, alternando salita leggera a tratti più ripidi.
In alcuni punti attraverserete quelle che, in inverno, sono le piste da sci delle Tofane. Se vedete delle strutture metalliche che non capite a cosa servono, fanno parte degli impianti di innevamento artificiale. Se avete sete, lungo la strada troverete anche una fontana con acqua potabile.



La strada asfaltata si conclude sul piccolo parcheggio per il Rifugio Duca d'Aosta, da cui parte anche il sentiero per Punta Tofana. State attenti a non sbagliare direzione, dovete proseguire dritto lungo la strada in ghiaia più ampia, sempre comunque ben segnalata. Siete arrivati a circa due terzi dell'escursione.
La seconda parte della gita prosegue lungo la strada bianca, e vi permetterà di raggiungere il rifugio in trenta minuti. Anche questa sezione è aperta al transito di veicoli, seppur meno trafficata. Cercate di mantenervi sul bordo della strada, facendo sempre un po' di attenzione.
Durante tutta la salita, potrete godere di uno splendido panorama sulle montagne del comprensorio, ma la protagonista dell'escursione sarà sicuramente la Tofana di Rozes, che per tutta durata della gita si staglierà davanti a voi.



Arrivati in rifugio, abbiamo deciso di mangiare un bis di primi, accompagnato da una meritata birra media. Come già accennato in precedenza, questa gita è molto frequentata dai residenti di Cortina, in quanto il rifugio è gestito dalla stessa famiglia da molti anni e si mangia molto bene.
Con la pancia piena, siamo tornati all'automobile lungo la stessa strada percorsa in precedenza, impiegando all'incirca quaranta minuti.
Curiosità
Il rifugio è intitolato ad Angelo Dibona, considerato uno fra i migliori arrampicatori del ventesimo secolo. Oltre al rifugio, nel 2012 gli è stata dedicata la piazza principale di Cortina, dove si trova il suo monumento, realizzato dallo scultore Murer nel 1976. Abbiamo parlato della Piazza Dibona e di altre cose che possono essere viste in Corso Italia nella pagina:
Dal Rifugio Dibona partono moltissime escursioni di alta montagna, come ad esempio la salita alla Punta Anna o il famoso anello della Tofana di Rozes. Alcune di queste sono tra le vie più conosciute delle Dolomiti ed offrono panorami mozzafiato su Cortina e le sue cime. Si tratta di gite per escursionisti esperti, in certi casi anche vie ferrate, consigliamo quindi di affrontarle solo se accompagnati da una guida o da persone con una grande preparazione.
Queste zone sono famose anche per il ritrovamento di fossili di grande interesse storico. Qui è stata scoperta anche la Ampezzoa triassica, l'ambra fossilizzata più antica del mondo. Questi ritrovamenti sono possibili grazie alla caratteristica formazione delle Dolomiti, che presentano una stratificazione di sedimenti ben visibile anche dall'esterno. Se volete avere maggiori informazioni sulle caratteristiche geologiche delle nostre montagne, vi invitiamo a leggere la pagina che abbiamo scritto sull'argomento:
Informazioni utili
L'escursione al Rifugio Dibona può essere affrontata in qualsiasi periodo dell'anno, anche in inverno, in quanto la strada è regolarmente battuta. Nel caso di neve è consigliabile prendere i ramponcini da applicare sulle scarpe, per evitare di scivolare sul ghiaccio. Considerate che, in certi periodi dell'anno, il disgelo rende parte del tragitto un po' fangoso ed in alcuni punti è possibile trovare neve.
Nel gennaio del 2023 la gestione del rifugio ha deciso di sospendere il servizio motoslitte, permettendo agli escursionisti di raggiungere il rifugio senza essere disturbati dal passaggio dei veicoli a motore. Se volete provare questa bellissima esperienza, vi consigliamo di leggere la pagina dove parliamo delle gite invernali:
Se decidete di mangiare in rifugio, la struttura potrebbe essere chiusa indicativamente da metà aprile a fine maggio e da metà ottobre a metà dicembre. Se non volete avere brutte sorprese, nei momenti di bassa stagione è meglio verificare sul sito o telefonicamente l'effettiva apertura.
Anche se si tratta di camminate poco impegnative, quando andate in gita usate sempre scarpe comode e portate uno zaino con un po' di acqua, una merenda ed una giacca per la pioggia. Se volete maggiori informazioni, vi consigliamo di leggere i nostri consigli per chi affronta un'escursione per la prima volta:
Vogliamo sottolineare che, nel Parco delle Dolomiti Ampezzane, ci sono delle regole da rispettare. Le principali sono:
- È severamente vietato raccogliere piante e fiori.
- È obbligatorio tenere gli animali domestici al guinzaglio.
- È vietato abbandonare immondizie.
- È severamente vietato accendere fuochi.
- È vietato il campeggio libero.
Conclusione
Sperando che la gita al Rifugio Dibona di Cortina vi sia piaciuta, vi ricordiamo che potete leggere tutti gli articoli che abbiamo scritto su Cortina d'Ampezzo cliccando qui.
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